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Morrone (Lega): "Aumentare punti vaccinali e hub tamponi anche nelle vallate"

"Concordo con chi afferma che il caos e i pasticci sono partiti dal ministero di Roberto Speranza e si sono riverberati sulla sanità regionale"

“Non si può che appoggiare la proposta di buon senso del sindaco di Predappio Roberto Canali che sollecita l’Ausl ad aprire altri punti vaccinali sul territorio almeno in determinate giornate. Credo che sia anche opportuno aumentare i drive through per i tamponi, in particolare rivolti agli studenti. L’Asl Unica della Romagna e l’assessorato regionale devono dare risposte concrete e veloci. Emergono, al contrario, una grande confusione e troppe incertezze, soprattutto dai media fluisce una cacofonia di voci e di dati non ragionati che non aiutano a chiarire una situazione sanitaria che è diversa da quella di un anno fa. Sono invece sempre le stesse le paure diffuse, le carenze organizzative, le visite specialistiche e gli interventi rinviati, la mancanza di personale medico/infermieristico, a partire dai medici di medicina generale”: così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone.

“Se si leggono i dati diffusi dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), che dovrebbero essere aggiornati quotidianamente, si notano alcune discrepanze, pur in una situazione critica, rispetto ai bollettini di guerra quotidiani diffusi dalla sanità regionale. L’assessore alla sanità Raffaele Donini, in un intervento sull' andamento epidemiologico in Emilia-Romagna in commissione regionale, riportato dalla stampa, ha detto che i ricoverati Covid in terapia intensiva in Emilia-Romagna sono il 17 per cento. E’ vero, ma avrebbe potuto chiarire che si tratta di 151 ricoverati su 889 posti in terapia intensiva disponibili in regione, che, rispetto al totale dei positivi, al 10 gennaio, è ospedalizzato l’1 per cento dei pazienti Covid e che in terapia intensiva c’è il 6,9% del totale degli ospedalizzati. I dati devono essere chiari e completi e non devono essere usati per coprire carenze strutturali della sanità regionale. Concordo con chi afferma che il caos e i pasticci sono partiti dal ministero di Roberto Speranza e si sono riverberati sulla sanità regionale, ma i problemi che viviamo quotidianamente non c’è dubbio che abbiano come matrice le politiche regionali dell’ultimo decennio”.

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