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Morrone (Lega): "Emilia Romagna strozzata dalla morsa fiscale"

"Dati sconfortanti ancora una volta per la Regione Emilia-Romagna che paga ma non beneficia dei contributi versati". Queste le amare parole del segretario provinciale della Lega, Jacopo Morrone

"Dati sconfortanti ancora una volta per la Regione Emilia-Romagna che paga ma non beneficia dei contributi versati". Queste le amare parole del segretario provinciale della Lega, Jacopo Morrone, sullo sbilanciamento fiscale locale e i magri contributi erariali statali. "Do ut Des??? - chiosa Morrone -. Ahimè al locuzione latina inceppa nei territori emiliano - romagnoli e lascia a bocca asciutta i contribuenti e le casse degli enti locali strozzati, dai cordoni del patto di stabilità e costretti a seviziare la rete dei servizi al cittadino."

Queste le cifre dello squilibrio fiscale riportate dal quotidiano "Italia Oggi"ed elaborate su dati Istat e Copaff (1 febbraio): "un cittadino emiliano romagnolo paga complessivamente 1.455 euro l'anno pro capite in tasse regionali, provinciali e comunali (la media italiana si attesta a 1.230 euro pro-capite). Tanto si da, tanto si riceve verrebbe da dire, invece no - evidenzia l'esponente della Lega -. Quando si bussa alle casseforti dello Stato, a fronte di una media nazionale di 1.972 euro di contributi erariali a cittadino, l'emiliano-romagnolo "intasca" 1.509 euro pro capite, il peggior risultato nazionale dietro a Veneto e Lazio".

"Contestualizzato nella redistribuzione complessiva dei trasferimenti correnti statali alle Regioni, il destino dell'Emilia Romagna è infausto. Sicilia, Basilicata e Calabria, rispettivamente le Regioni i cui cittadini pagano meno di tutti in tasse locali (880 euro, 847 euro, 806 euro), arraffano dalle casse statali cifre da capogiro: rispettivamente 2.595 euro, 2.275 euro e 2.051 pro capite - aggiunge Morrone -. Questo il quadro che emerge da un'agghiacciante comparazione tra la pressione tributaria locale e i trasferimenti statali alle regioni italiane".

Morrone ricorda che "tra le Regioni più produttive e dinamiche, culla di distretti industriali e patria di alcuni tra i maggiori brand italiani conosciuti ed esportati al mondo, l'Emilia - Romagna boccheggia e soffre uno squilibrio da prima della classe in termini economico-tributari. Sul podio delle Regioni maggiormente martoriate dalla pressione fiscale locale l'E-R è terza, preceduta solo da Lombardia e Lazio. A rimetterci come sempre i cittadini che mettono mano al portafoglio più di altri loro "colleghi" meridionali e in cambio ricevono soltanto le briciole".

Conclude Morrone: "Ad oggi, essere una Regione virtuosa non premia - Obiettivo della Lega Nord è invertire questo meccanismo fiscale sclerotizzato: caposaldo della nostra piattaforma programmatica quello di trattenere sul territorio almeno il 75% delle tasse pagate dagli emiliano-romagnoli, per garantire servizi capillari al cittadino, per il rilancio locale e da reinvestire nei nostri Comuni, a sostegno delle nostre famiglie e delle nostre imprese in un ottica di sviluppo imprenditoriale e crescita occupazionale".

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