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Motorizzazione civile, Coraggio Italia: "Si può chiudere la sede di Forlì, ma ampliando le officine autorizzate alle verifiche"

"Non comprendo assolutamente la lamentela politica della perdita della sede forlivese, perché priva di ogni fondamento e logica. In primo luogo avviene uno scambio di impegno fra le due citta Forlì e Cesena"

"Comprendo a pieno cosa vuole dire spostare la sede provinciale della motorizzazione civile da Forlì a Cesena cosa comporta, non comprendo assolutamente la lamentela politica della perdita della sede forlivese, perché priva di ogni fondamento e logica. In primo luogo avviene uno scambio di impegno fra le due citta Forlì e Cesena, fino ad oggi sono state le agenzie del cesenate a dover venire a Forlì poi si invertirà lo spostamento, non ci sarà nulla di nuovo “sotto al sole” non ci sarà un aggravio di traffico ma sarà invertito il flusso": è la presa di posizione controcorrente di Daniele La Bruna, esponente politico di Coraggio Italia, che si inserisce così nel dibattito sul futuro della struttura, che dal 2022 dovrà sgomberare per tagliare i costi dell'affitto a carico del ministero

"La cosa che la politica deve assolutamente fare (Simona Vietina Coraggio Italia lo sta già facendo) è quella di pretendere che venga utilizzato a pieno quello che dalla fine degli anni '90 è una proposta, come già avviene per le officine dei veicoli leggeri, o comunque come già avviene attualmente, quella di ampliare le sezioni di verifica presso le officine  già autorizzate quale supporto per la revisione dei veicoli pesanti, utilizzandole cosi a pieno, dando un ristoro e ritorno economico ai grossi investimenti e snellire non che sveltire le revisioni su tutto il territorio (Santa Sofia, Bocconi, Tredozio ecc..), senza fare patire ulteriori e gravi problemi agli operatori del settore, come già oggi accade a causa di un  organigramma che manca fattivamente su tutto il servizio", sempre La Bruna.

"Gli uffici della motorizzazione civile già da prima della pandemia utilizzava tantissimo l’e-maikl quale strumento di contatto, e la posta elettronica come sappiamo non conosce distanze. Il risparmio a seguito di una cancellazione dell’oneroso costo di una sede, che non è solo l’affitto, ma gestionale a tutto campo, bollette, mantenimento area verde, custodia, e tante altre piccole e non piccole cose, consentirà di ampliare l’organico mettendo cosi la motorizzazione provinciale nella condizione di non fermarsi, come oggi avviene, perché un esaminatore è ammalato o come è accaduto più volte perché riceve una telefonata e abbandona la sessione di prove per motivi personali. Politicamente credo che l’unica vera osservazione che si possa fare è che perdiamo sempre più come Forlì città l’immagine di città principale della provincia, che una volta era provincia di Forlì oggi Forlì – Cesena ma non è difficile immaginare che l’inversione anche sul titolo possa avvenire per arrivare a provincia di Cesena".

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