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Il caso

Restauro chiese, nessun fondo dal Pnrr per la Romagna. Morrone: "Premiata solo l'Emilia"

Una decisione che "sconcerta" il parlamentare della Lega, Jacopo Morrone: "I fondi per la messa in sicurezza sismica nei luoghi di culto e il restauro del patrimonio culturale andranno tutti in Emilia".

I luoghi di culto, non solo della Diocesi di Forlì-Bertinoro, ma di tutta la Romagna, non riceveranno finanziamenti dal Pnrr nell’ambito del cosiddetto intervento "2.4" dal titolo "Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo edifici di culto e siti di ricovero per le opere d’arte". Nessuno dei progetti presentati per il restauro e la riqualificazione ha ricevuto il semaforo verde. Una decisione che "sconcerta" il parlamentare della Lega, Jacopo Morrone: "I fondi per la messa in sicurezza sismica nei luoghi di culto e il restauro del patrimonio culturale andranno tutti in Emilia".

"Si tratta di una decisione che non tiene conto delle urgenze che riguardano il patrimonio culturale del territorio, che rappresenta una risorsa anche dal punto di vista del turismo - evidenzia il deputato del Carroccio -. Ad esempio la diocesi di Forlì-Bertinoro aveva presentato progetti per il Duomo, San Mercuriale, Fornò, Carmine, la Badia di Dovadola, la concattedrale di Bertinoro e San Donnino in Soglio a Rocca San Casciano. Si tratta di interventi particolarmente urgenti a fronte di moltissime altre esigenze".

"Nei giorni scorsi il ministero dei beni e delle attività culturali si è detto pronto a finanziare tre interventi per ogni diocesi della Romagna, una misura che sembra un contentino a fronte dei progetti presentati, che sono già frutto di una selezione in termini di urgenza - conclude -. Presenterò un’interrogazione per chiedere al Ministro le motivazioni della scelta di premiare solo una parte della nostra regione". 

Per il consigliere e segretario comunale della Lega, Albert Bentivogli, si tratta di "un segnale forte e inequivocabile. L’atteggiamento prima della Regione poi del ministero ai beni culturali sottolinea una volontà discriminatoria non giustificata al cospetto dei cittadini romagnoli. Una settimana fa veniva bocciata dall’assemblea regionale la possibilità di porre un cartello lungo l’A14 di “Benvenuto in Romagna” pur sapendo che al confine nord della nostra regione è presente un segnale di benvenuto in Emilia. Oggi veniamo a conoscenza che i fondi pubblici europei per il restauro delle chiese più importanti della regione sono state assegnate alle Diocesi emiliane. Un indirizzo politico del “due pesi due misure” che mortifica l’impegno che la nostra terra ha sempre profuso per l’immagine dell’intera regione. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Auspico di non dover attendere il terzo indizio..i romagnoli meritano una risposta".

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