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"Nessuna tessera di FdI dovrà essere consegnata a Minutillo", ma lui replica: "Affermazioni false"

Petri: "Con questa pronuncia del Giudice di pace si chiude una pagina, anche organizzativa, per Fratelli ad'Italia a Forlì". Minutillo: "La notizia divulgata da Roberto Petri non può dirsi corrispondente a quanto deciso dal Giudice di Pace"

Con sentenza depositata il 5 agosto e successivamente comunicata alle parti, il Giudice di pace di Forlì ha definitivamente revocato il decreto ingiuntivo con il quale era stata imposta a Fratelli d'Italia la consegna della tessera di partito a Davide Minutillo. “La sentenza emessa dal Giudice di pace - precisa in una nota Roberto Petri, commissario provinciale Forlì-Cesena di Fratelli d'Italia - fa definitiva chiarezza sulla lite giudiziaria intrapresa da Davide Minutillo nei confronti di Fratelli d'Italia stabilendo che l'ingiunzione, precedentemente ottenuta dallo stesso Minutillo, difettava all'origine dei presupposti di legge per essere emessa, e per tale ragione è stata revocata”.

All'atto pratico, dunque, nessuna tessera dovrà essere consegnata da Fratelli d'Italia a Minutillo, il quale, conseguentemente, non può e non potrà dirsi iscritto al partito. “Con questa pronuncia del Giudice di pace si chiude una pagina, anche organizzativa, per Fratelli d'Italia a Forlì - conclude Petri - Fatta chiarezza su questa vicenda, con la numerosa e qualificata classe dirigente ormai consolidata sul territorio in tutta la provincia, Fratelli d'Italia si avvia a lavorare per rispondere alle crescenti attese che i romagnoli si attendono dal partito di Giorgia Meloni, cominciando dal forte impegno per le prossime elezioni comunali di Cesenatico”.

La replica di Minutillo

"La notizia divulgata da Roberto Petri non può dirsi corrispondente a quanto deciso dal Giudice di Pace il quale, declinando la propria competenza a favore del Tribunale di Forlì, ha sì revocato il decreto ingiuntivo, ma non si è minimamente espresso sulla pretesa avanzata da Minutillo. Resta quindi impregiudicato il quid diasputandum, ossia il diritto di Minutillo all’iscrizione al partito FdI e conseguentemente quello di ottenerne la tessera. Con il mio cliente valuteremo l'eventualità di intraprendere ulteriori azioni volte alla tutela della reputazione politica del Minutillo il quale, da numerosi lustri, è uno dei più rappresentativi politici forlivesi", replica l'avvocato di Minutillo.

"Sulla questione giudiziaria e delle affermazioni di Petri lascio la palla direttamente al mio legale che si occuperà della vicenda, che resta completamente aperta, ho piena fiducia in lui è sta facendo un grande lavoro - dice Minutillo - Dal punto di vista politico vi è il fallimento totale di Petri e Bignami che nella loro gestione hanno spaccato in due il partito in tutta la provincia oltre che a Forli anche a Cesenatico, Cesena e Castrocaro dove Fdi è profondamente divisa ed ha perso tanti dirigenti e militanti. Purtroppo a poco sono valsi i nostri moniti anche duri di continuare a coinvolgere persone di spiccata moralità e a mantenere il partito sulla strada intrapresa nel 2013 che ha sempre garantito Forlì tra le migliori province dell’Emilia Romagna del partito. Non si capisce cosa il ravennate Petri abbia tanto da esultare, visto che il partito è profondamente malato e sfasciato a causa della sua totale incapacità e della sua voglia di servire i giochi di potere bolognesi in cambio di qualche promessa. In comune Petri e Bignami hanno creato un gruppo alternativo rispetto a quello ufficiale scelto dagli elettori, che non ha prodotto nulla e che mai è intervenuto sui problemi della città essendo totalmente inattivo e con il solo scopo di screditare la volontà degli elettori di Fdi. Ricordo che lo stesso Petri aveva dichiarato alla stampa e in più di una direzione provinciale che il suo ruolo di “garante” delle elezioni sarebbe terminato dopo i ballottaggi del 2019; è ancora attaccato con la colla allo “scranno” senza aver raggiunto nessun risultato tangibile e questo la dice lunga sulla sua onestà politica e intellettuale e sul valore umano delle persona. Gli elettori non sono stupidi e puniranno questo atteggiamento autoreferenziale e personalistico di questa gente incapace che pensa a far politica solo per i propri scopi personali. Noi, e parlo di noi perché siamo tanti dirigenti e consiglieri comunali e provinciali, con gente come questa non vogliamo avere nulla a che fare perché la politica non è fatta di queste questioni burocratiche partitiche che lasciano il tempo che trovano, vogliamo occuparci dei reali problemi della gente e non di una classe dirigente sempre più lontana dal territorio".

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