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Neve, ancora polemiche. Pasini (Udc): "Si è sciolta, ma ancora qualcosa non va"

Il consigliere comunale ha presentato al Consiglio e alla Giunta di Forlì una richiesta di riduzione delle rette scolastiche per il mese di febbraio, "in quanto le famiglie non hanno potuto usufruire del servizio"

Non si placano le polemiche sulla gestione dell'emergenza neve di inizio febbraio a Forlì. Il segreatrio provinciale dell'Udc, Andrea Pasini, evidenzia alcuni aspetti che riguardano il dopo neve e la situazione di crisi. In particolare il consigliere comunale ha presentato al Consiglio e alla Giunta di Forlì una richiesta di riduzione delle rette scolastiche per il mese di febbraio," in quanto le famiglie non hanno potuto, causa la chiusura delle scuole, usufruire del servizio integralmente".

Cesena e Longiano hanno già deciso in merito, mentre la Giunta di Forlì si esprimerà in queste ore. Il consigliere si aspetta che "emerga una decisione saggia e soprattutto che essa possa essere applicata sia alle scuole pubbliche, sia a quelle paritarie presenti sul nostro territorio".

Il segretario dell'UdC provinciale segnala poi con forza l'emergenza dei “senza tetto”. Il problema di spazi per ospitarli la notte esisteva da tempo, "ma il freddo e la neve hanno acutizzato tale necessità, facendola diventare un'ennesima emergenza, non affrontata con tempestività dalla nostra amministrazione". La Ass.ne Papa Giovanni XXIII° assieme alla Caritas, al Centro Buon pastore,alle parrocchie e alle associazioni (un encomio a quella costituita dal Sig.Fasciano), stanno recuperando per strada ed accogliendo molti “senza tetto” soprattutto di nazionalità italiana. Gli spazi destinati ad ospitarli sono insufficienti e Pasini chiede che "la Pubblica Amministrazione individui, al più presto, altre strutture idonee a partire da quelle pubbliche oggi non utilizzate".

Il consigliere UdC accoglie, favorevolmente, "la decisione della Provincia di aprire uno sportello per le imprese in difficoltà, anche per la neve, ma il Comune si faccia carico di interloquire con le Associazioni di categoria e con gli Istituti bancari affinché questi ultimi  rendano più flessibile l'accesso al credito per le piccole e medie imprese del nostro territorio".

Se ciò non venisse fatto al più presto, continua Pasini, "altre aziende in difficoltà rischierebbero il fallimento, con conseguente aumento della disoccupazione e del disagio sociale. Per ridare fiato alla economia locale occorrebbe, lo sottolineano anche i sindacati, che le Aziende avessero maggiore liquidità, che solo le banche possono erogare". Pasini si appella, quindi, anche agli istituti di credito perchè rivedano, i loro criteri di concessione di fidi e prestiti per concorrere alla ripresa della nostra economia locale.

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