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Niente arancione scuro per Forlì, Fratto: "Decisione supportata dai dati diversi rispetto alle altre realtà romagnole"

"Lasciare tutti i nostri studenti a casa per ogni ordine e grado, se i dati come Ausl afferma ancora permettono nel forlivese di poter continuare in zona arancione, avrebbe importanti ricadute lavorative sui genitori"

"Quella presa sabato è una decisione supportata al momento da dati diversi rispetto alle altre realtà romagnole, ma che non deve fare abbassare la guardia". Così Gabriele Fratto, presidente della provincia di Forlì-Cesena, commenta e condivide la scelta di Forlì di non passare in zona 'arancione scuro' come le altre città romagnole. "Non mi sento di puntare dita verso chi ha fatto analisi legittime e diverse e nemmeno intestarmi un risultato politico che non esiste, ma voglio sottolineare che, posto che si rimane tutt'ora in zona arancione e l'allerta è sempre massima, sarà necessario verificare passo passo le evoluzioni della situazione e ri-agire di conseguenza dovessero mutare - continua Fratto - Il timore di una tensione sociale altissima va tenuto in considerazione al pari dei dati: lasciare tutti i nostri studenti a casa per ogni ordine e grado, se i dati come Ausl afferma ancora permettono nel forlivese di poter continuare in zona arancione, avrebbe importanti ricadute lavorative sui genitori che devono poi assisterli".

"Il mio pensiero quindi condivide un "arancione scuro" in questa fase ma, con il supporto dei dati attuali, escludendo dalla didattica a distanza le scuole fino alle medie i cui studenti non possono restare a casa in autonomia come per gli altri ordini di studio - conclude il presidente - La zona arancione non è un "liberi tutti" e dobbiamo mantenere altissima l'attenzione. Mi raccomando: continuiamo ad attuare tutte le precauzioni igienico sanitarie e di distanza interpersonale di un metro, mantenendo il rispetto verso se stessi e verso gli altri in qualunque situazione di salute ci si trovi".

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