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Nuova Via Emilia, "Non servono nuove strade. Potenziare quelle esistenti"

La spesa totale ammonta a circa 60 milioni per la realizzazione di 11 chilometri di strada, pari a circa 5,5 milioni di euro a chilometro

La costruzione della nuova Via Emilia (rifacimento dell’idea della via Emilia Bis) sta entrando in una fase esecutiva e per i primi due lotti sono già stati stanziati 7 milioni di euro. La spesa totale ammonta a circa 60 milioni per la realizzazione di 11 chilometri di strada, pari a circa 5,5 milioni di euro a chilometro. Per Paolo Liverani, consigliere comunale di Forlimpopoli, e Potere al Popolo di Forlimpopoli-Meldola "si potrebbero usare questi fondi per migliorare la qualità delle zone già urbanizzate e utilizzare, potenziandole, le strade già esistenti".

Il primo lotto interesserà il quartiere San Leonardo. "Se da una parte si abbagliano i residenti liberando la strada dal transito dei mezzi pesanti e con la realizzazione di una pista ciclabile, in realtà si creano le condizioni per un’ulteriore cementificazione, ovvero per l’ampliamento della zona artigianale/industriale - viene evidenziato -. Un errore strategico simile a quello del Melatello: si è cementificato senza creare nessun posto di lavoro, dando semplicemente adito all’inaridimento del territorio. I terreni, di proprietà di Sapro, attraversati dalla “bretella”, infatti, hanno ancora la destinazione d’uso di zona artigianale/industriale. E i residenti, in breve tempo, si troveranno circondati da strade a scorrimento veloce e da capannoni, vuoti. Non male per chi si ricandida con lo slogan “consumo di suolo zero”".

Proseguono Liverani e Potere al Popolo: "Tuttavia, non è finita qui, perché il progetto della via Nuova Via Emilia prevede, in parallelo alla vecchia, anche l’esproprio di diversi terreni in zona San Pietro ai Prati e, di conseguenza, anche la realizzazione di un nuovo centro commerciale nei pressi di Capocolle (l’ennesima cattedrale nel deserto), saccheggiando ulteriormente una delle zone paesaggisticamente più belle del nostro comprensorio. Il progetto può essere ancora emendato e perciò avanziamo alcune proposte di buon senso che ci farebbero risparmiare diversi milioni di euro e svariati chilometri quadrati di terreno.  A fronte di un problema di viabilità realmente presente su via San Leonardo perché invece di costruire una nuova bretella, a poca distanza, non si potenzia e si ristruttura (partendo dalla rotatoria di via Mattei), via Luciano Lama e il pezzo dell’attuale via Emilia all’imbocco di Forlimpopoli?".

"Del resto anche la nuova bretella finirebbe sul medesimo percorso e pertanto, invece di costruire altre strade, si userebbe una via molto ampia e oggi praticamente inutilizzata.  In più, con i soldi risparmiati, diversi milioni di euro, si potrebbero manutenere le strade a partire dalla stessa via Emilia o quelle cittadine, ridotte un colabrodo - viene rimarcato -. Per quanto riguarda invece il passaggio in zona San Leonardo, basterebbe una riqualificazione urbana a misura di persona, costruendo la pista ciclabile già in progetto, allargando i marciapiedi e creando una “Zona 30” o a traffico limitato (in base alle scelte dei residenti), con accessi telecontrollati e velocità ridotta.  Insomma, senza buttare i soldi in nuove rotatorie e nuove cementificazioni si potrebbero usare questi fondi per migliorare la qualità delle zone già urbanizzate e utilizzare, potenziandole, le strade già esistenti".

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