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Nuovi autovelox sulla Bidentina, è bufera: Forza Italia fa ricorso contro la Provincia

I due autovelox installati dalla Provincia di Forlì-Cesena sulla Strada provinciale n. 4 del Bidente dopo il centro abitato di Nespoli, direzione Comune di Civitella di Romagna, in entrambi i sensi di marcia, sono oggetto del ricorso presentato da Luca Bartolini

I due autovelox installati dalla Provincia di Forlì-Cesena sulla Strada provinciale n. 4 del Bidente dopo il centro abitato di Nespoli, direzione Comune di Civitella di Romagna, in entrambi i sensi di marcia, sono oggetto del ricorso presentato da Luca Bartolini, consigliere regionale del Gruppo Forza Italia, al Difensore Civico della Regione Emilia-Romagna, che ha già inoltrato, lunedì mattina, comunicazione formale all’Ente provinciale.

“Tramite il ricorso – afferma Bartolini – mi sono fatto portavoce del malcontento generale dei pendolari e degli abitanti di Civitella di Romagna e dell’alta Valle del Bidente, a cui si aggiunge quello dei turisti in transito per raggiungere il Parco delle Foreste Casentinesi e l’invaso di Ridracoli, causato dalla decisione della Provincia di installare i due rilevatori di velocità e di stabilire, nel tratto della strada provinciale sul quale sono stati posizionati, il limite di velocità di 70 km orari”.

Spiega Bartolini: “Entrambi gli autovelox sono stati messi in funzione dopo i lavori di ammodernamento e ampliamento del tratto stradale che hanno aumentato i livelli di sicurezza dello stesso. Ciononostante il limite di velocità è stato abbassato da 90 km orari, come si conviene per una strada extraurbana, appunto a 70 km orari, limite previsto per le strade urbane. Poiché entrambi i rilevatori sono collocali fuori dal centro abitato e uno si trova addirittura lontano dalle poche abitazioni sparse nella zona, non si capisce per quale motivo il limite di velocità sia stato così sensibilmente abbassato e viene il sospetto che l’Amministrazione provinciale abbia subdolamente voluto fare cassa sulla pelle di chi transita, pendolari in testa”.

“Dall’entrata in funzione degli autovelox, vale a dire poco più di tre mesi – continua il consigliere –, nonostante vengano accesi solo per 3 ore al giorno, secondo quanto dichiarato dall’Assessore provinciale alla mobilità in risposta a un’interrogazione, sono già state recapitate più di 750 multe: un numero molto elevato, che nel periodo estivo rischia di diventare abnorme dato il flusso turistico. Inoltre, le spese di notifica delle sanzioni comminate dall’Amministrazione provinciale sono elevatissime: a fronte di una sanzione minima per superamento del limite di velocità inferiore a 10 km, il cui ammontare è di 28 euro, le spese di notifica sono pari a 22 euro, vale a dire pressappoco l’importo della multa”.

“L’Amministrazione provinciale – incalza Bartolini – sosteneva che, una volta installati i due rivelatori, gli abitanti della frazione di Nespoli avrebbero apprezzato notevoli benefici in termini di sicurezza. Cosa assolutamente non vera, in quanto entrambi gli impianti si trovano fuori dall’abitato, uno a oltre 1 km, l’altro addirittura in un tratto caratterizzato da una ripida discesa che immette nel centro abitato, tanto che all’interno della frazione, allungata a ridosso della strada provinciale, le auto continuano a transitare a forte velocità. I residenti avevano chiesto che fosse realizzato un attraversamento pedonale all’interno dell’abitato, ma l’Amministrazione provinciale, anziché farsene carico, ha provveduto all’installazione dei due autovelox fuori dall’abitato”.

Conclude il Consigliere: “Ho chiesto pertanto l’intervento del Difensore Civico regionale affinché l’Amministrazione provinciale proceda immediatamente a eliminare i due rilevatori di velocità ‘gabella’ utili solo a far aumentare le entrate della Provincia e della società privata preposta alla loro gestione. Poiché, infatti, lungo l’intero tratto di 89 km della Bidentina sono presenti 4 autovelox, contesto la decisione dell’Amministrazione provinciale di installarne addirittura due nel medesimo tratto di strada alla distanza di meno di 1 km l’uno dall’altro e in entrambi i sensi di marcia. Gli altri due rilevatori di velocità, che si trovano a circa 30 km di distanza, sono installati in un tratto di strada che, pur interessato da un livello assai più elevato di incidentalità, ha un limite di velocità di 90km/h. La sicurezza stradale e la riduzione degli incidenti è uno dei principali compiti dell’Amministrazione provinciale. Perseguirlo, però, installando autovelox con l’intento di fare cassa, è una strategia perversa che, come in questo caso, rischia di diventare anche illegittima”.

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