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Oasi di Magliano, caccia al cinghiale: manomesse le gabbie di cattura

Afferma Garbuglia: "Bon si può sparare, ma i cinghiali non ci devono essere, perché i danni che paghiamo sono molto alti e molte sono le energie e i costi che sosteniamo per la gestione delle gabbie per la cattura”.

 Il capogruppo della Lega Nord Gian Luca Zanoni e i consiglieri del PdL Valerio Roccalbegni e Stefano Gagliardi ha presentato in consiglio provinciale un’interrogazione sulla caccia di selezione all’interno dell’Oasi di Magliano. Il testo illustra la problematica: “Il Sito di interesse comunitario ‘Meandri del Fiume Ronco’ ricade quasi interamente nell’oasi faunistica di Magliano, dove la caccia è proibita. Recentemente la Regione ha reso possibile la caccia di selezione al cinghiale nel Sito di interesse comunitario , prevedendo che possa essere attuata tutto l’anno, mentre l’area di Magliano è fruita da turisti, scolaresche, sportivi”.

Per questo i consiglieri chiedono “che verifiche e controlli vengano effettuati nella zona, se è vero che la caccia di selezione è attivata anche per il capriolo e sapere quale eventuale responsabilità ricade sulla Provincia per il rischio di incidenti ai visitatori, sia per le autorizzazioni che rilascia, sia per la mancanza di controlli”. Ha replicato l’assessore provinciale all’Ambiente Luciana Garbuglia: “Nelle oasi la caccia è proibita, non è detto che le aree Sito di interesse comunitario siano ricomprese nelle oasi, ma questo avviene per l’oasi di Magliano. Nell’oasi si è deciso di andare al controllo del cinghiale per un problema molto serio, perché sono accaduti tre incidenti stradali per effetto dei cinghiali usciti dall’oasi e problemi per le diverse aziende e abitazioni che si trovano nell’area".

"Attraverso l’autorizzazione dell’Ispra abbiamo qualificato quell’area come area di eradicazione, vale a dire un’area dove il cinghiale non ci deve essere - ha aggiunto Garbuglia -. Visto che è una zona molto frequentata, sono state autorizzate solo gabbie di cattura, ce ne sono 3, con la cattura di 8 cinghiali. Le gabbie però sono state manomesse. Allora ci dobbiamo mettere d’accordo: non si può sparare, ma i cinghiali non ci devono essere, perché i danni che paghiamo sono molto alti e molte sono le energie e i costi che sosteniamo per la gestione delle gabbie per la cattura”. Ha chiuso Zanoni: “La nostra preoccupazione sull’area è molto alta. Non vogliamo cacciatori,in generale persone armate in un’area molto fruita dalle famiglie il sabato e la domenica, ma condanno totalmente la manomissione delle gabbie”
 

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