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Venerdì, 19 Aprile 2024
Trasporti e disagi

Muoversi ai tempi del covid, l'odissea dei pendolari. E l'attesa del bus che non passerà

Sono Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi, co-portavoce di Europa Verde Forlì-Cesena, a raccontare le difficoltà di un pendolare tipo nello spostarsi da Forlì a Cesena in bus per recarsi a scuola o lavoro

Proseguono in provincia di Forlì-Cesena le difficoltà legate al trasporto pubblico e agli spostamenti a bordo dei bus. Sono Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi, co-portavoce di Europa Verde Forlì-Cesena, a raccontare le difficoltà di un pendolare tipo nello spostarsi da Forlì a Cesena in bus per recarsi a scuola o lavoro. "In questo periodo le difficoltà sono diventate enormi e sono continui i disservizi che creano non pochi problemi al lavoro, in famiglia, nella vita", esplicitano Mengozzi e Ronchi.

"Due mattine fa - raccontano - il prode pendolare è riuscito ad arrivare a Cesena, ma in ritardo perché il bus urbano non è passato causa covid; e così trafelato è arrivato alla stazione, prendendo al volo l’ultimo treno utile, per fortuna in ritardo anche lui. Finito il turno di lavoro è andato di corsa, per arrivare in tempo, alla fermata del bus che va alla stazione, ma ha aspettato invano: la corsa è saltata. Come pure la successiva". L'autobus non sarebbe passato perchè ci sono autisti in quarantena. E allora via di corsa in stazione a piedi.

"Arriva in tempo per prendere il treno per Forlì alle 13.46, treno regionale per Imola, ma il treno è cancellato ed il pendolare con l'abbonamento “t-Per” ha ben tre opzioni: prendere l’autobus Cesena-Forlì e spendere altri 2,90 euro con una durata di viaggio di 50 minuti, sempre che la corsa non sia stata anch’essa soppressa; salire sul treno Intercity con un supplemento di 3,50 euro, se lo paga alla biglietteria; e salire sul treno intercity e pagare il supplemento sul treno, alla modica cifra di 9 euro. In quel momento squilla il telefono: è sua figlia che lo chiama, perché anche lei va in bus con l’abbonamento “Mi Muovo”, ma non riesce a tornare, perché già 3 autobus non sono passati. Lui non può farci nulla, è bloccato da bus che non arrivano e treni soppressi. Prova a farle coraggio, invano".

Continuano gli esponenti di Europa Verde nel racconto: "Dopo 12 giorni senza autobus e con treno regionali soppressi, il prode ha deciso che per il mese di febbraio non rinnoverà l’abbonamento e di andare al lavoro in macchina per l’intollerabile disservizio. Gli tocca tornare all'auto che aveva dismesso per i costi, l'intasamento della via Emilia e l'inquinamento. E parte con la preoccupazione per la figlia che deve andare in bici attraversando zone pericolose senza piste ciclabili. Ma al lavoro l’introvabile parcheggio costa un botto".

Morale della favola: "La situazione è insostenibile, per i costi e lo stress crescenti, e al nostro prode non resterebbe che la speranza dello smart working, ma il ministro Brunetta ha deciso di eliminarlo. Tutti sappiamo che con l’aumento dei contagi mancano gli autisti e le corse diminuiscono sempre di più provocando notevoli disagi per abbonati e utilizzatori saltuari compresi gli anziani, i ragazzi e anche persone fragili e i disabili. Lo stesso accade anche per i treni. A Start Romagna e all’assessore Andrea Corsini chiediamo l’aggiornamento delle informazioni, con avvisi semplici da consultare, l’assunzione di personale a tempo determinato o di convenzionarsi con le imprese di trasporto che hanno in questo periodo meno lavoro, l’utilizzo di messaggi telefonici per tutti gli abbonati, di cui si hanno i dati. L’informazione tempestiva ed efficace è possibile e necessaria".

Quindi un appello rivolto all'assessore Corsini: "Per chi usa il treno, è possibile immaginare che il trasporto ferroviario regionale possa consentire, in caso di soppressione dei treni regionali, almeno ai pendolari, l’esenzione del supplemento sui treni Intercity? Ci devono essere la garanzia di tutte le corse e un trasporto pubblico efficiente, ben organizzato da sostenere e incentivare perché strategico per contrastare la crisi climatica e ambientale e per non lasciare il prode pendolare solo ad aspettare invano un mezzo pubblico che non passerà".

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