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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Orientamento sessuale e fondi, Pro Vita & Famiglia: "Sdoganata a Forlì l'identità di genere"

Il referente regionale di Pro Vita & Famiglia Onlus, Simone Ortolani, commenta così la recente delibera adottata dalla giunta comunale di Forlì sui contributi regionali al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere

"Profondo stupore e perplessità. Chiediamo chiarimenti all'assessore Andrea Cintorino". Il referente regionale di Pro Vita & Famiglia Onlus, Simone Ortolani, commenta così la recente delibera adottata dalla giunta comunale di Forlì sui contributi regionali al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere. "E' opportuno cercare di capire se questo contributo sia indirizzato allo sviluppo e alla promozione di iniziative per promuovere una reale opposizione a forme di violenza, sempre inaccettabili nei confronti di tutte le categorie di cittadini, oppure se ci troviamo di fronte all'ipotesi dell'uso di risorse pubbliche per la promozione dell'ideologia Lgbtq+, eventualmente anche all'interno del contesto scolastico", continua Ortolani.

 In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook il 20 ottobre scorso, l'assessore stessa informava la cittadinanza che tale "progetto è di natura corale e verrà realizzato con la collaborazione di numerose associazioni e cooperative del territorio che operano nel campo della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere, con il Comune di Portico, il liceo Classico Morgagni e Centro Metra del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione campus di Forlì, Alma Mater di Bologna". Ortolani evidenzia che la recente delibera numero 346, adottata durante la seduta del 20 ottobre scorso, intende promuovere la "cultura della parità e della non discriminazione di genere anche in relazione all'orientamento sessuale e all'identità di genere, promuovere il tema della parità uomo-donna e delle pari opportunità". "Perché viene sdoganata l'identità di genere a livello comunale, quando le stesse forze politiche del centro-destra hanno contrastato il Ddl Zan a Palazzo Madama, che si fonda proprio su questo principio ideologico?", chiede il referente regionale di Pro Vita & Famiglia.

"Siamo molto sorpresi di non aver ricevuto alcuna risposta alla nostra richiesta di chiarimenti in merito rivolta all'assessore Cintorino, che ha ritenuto di non rispondere ad una nostra e-mail - continua -. Ogni iniziativa di contrasto alla violenza contro le donne e gli uomini vede Pro Vita & Famiglia in prima linea. Chiediamo però chiarezza sulla destinazione dei fondi. Se, come ipotizziamo, queste risorse dei cittadini contribuenti saranno destinate a promuovere l'ideologia Gender, vorremmo porre all'assessore Cintorino, che ricopre anche la carica di referente della Lega per la provincia di Forlì, questa domanda: che senso ha votare per i partiti di centro-destra che a livello nazionale hanno un programma, se poi a livello locale gli esponenti degli stessi partiti promuovono i programmi dei loro avversari? Mescolare ad arte il contrasto alla violenza sulle donne con l'identità di genere non è forse un atteggiamento tipico della sinistra più estrema?"

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