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Sanità, Zoffoli illustra le priorità dei prossimi 5 anni: "Servono professionisti"

Tra le priorità "completare le ristrutturazioni e la organizzazione dei Pronto Soccorso perché sappiano dare, oltre a risposte sanitarie adeguate, anche tempi e sistemazioni accettabili

"Uno dei grandi Problemi della Sanità di oggi, è la mancanza di professionisti, ragion per cui c’è bisogno di più risorse e un ampliamento della presenza universitaria nei percorsi formativi". E' quanto afferma Paolo Zoffoli, presidente della Commissione Sanità Regione Emilia-Romagna. Esordisce Zoffoli: "Da quando mi occupo di Politica ho sempre sentito ripetere dall’opposizione "Abbiamo una sanità d’eccellenza e la maggioranza che governa la sta rovinando". Se dopo tanti anni dicono ancora così, è evidente che non l’abbiamo ancora rovinata, anzi! La migliore dimostrazione di questo è che oggi, i Romagnoli che hanno problemi sanitari, anche importanti, si curano in ospedali della Romagna, mentre notevole è l’immigrazione sanitaria da altre Regioni. Vorrei ricordare, inoltre, che negli ultimi anni i bisogni dei cittadini sono aumentati in maniera notevole, ma le risorse non crescono a sufficienza per coprire questi bisogni, soprattutto a causa dei sempre crescenti tagli agli investimenti del Governo nazionale".

"La nostra Sanità può permettersi di mantenere i servizi e fare tante assunzioni, stabilizzazioni e investimenti perché, facendo la Asl Unica di Romagna, sono stati tagliati tanti costi amministrativi e si sta efficientando il sistema - prosegue Zoffoli -. Certo, organizzare una unica Asl di oltre 1.100.000 abitanti, in un momento di così grandi trasformazioni in sanità e continuando a dare prestazioni ad alto livello senza fermare la gestione, non è facile! Sicuramente ci sono ancora settori da  registrare meglio, ma abbiamo la possibilità, non solo di stabilizzarci al meglio, ma di rilanciare in ogni settore, guardando, con ottimismo, a un futuro anche lontano".

Il presidente della Commissione Sanità Regione Emilia-Romagna fornisce qualche numero sull’Ospedale di Forlì. In merito al personale, "in 5 anni, nel nosocomio forlivese siamo passati da 2511 Dipendenti a Tempo indeterminato a 2652 con un aumento di 141 unità e sono stati Assunti, in sostituzione di pensionamenti o trasferimenti 14 nuovi Primari. Personale dipendente assunto a tempo indeterminato e formato adeguatamente, in ogni settore dove serve, fa la differenza per la qualità della Sanità. Io ho fortemente combattuto e continuerò a farlo perché continui ad essere una linea guida fondamentale per le politiche sanitarie Regionali e Territoriali. Io credo che, in questi ultimi anni, questa politica sia stata portata avanti con determinazione dalla Direzione Generale dell’Asl Romagna".

Quindi ha fornito le cifre sugli investimenti nelle strutture: "Padiglione Vallisneri 5.400.000 euro, Padiglione Allende 200.000, Padiglione Valsalva 350.000, Padiglione Morgagni -Pronto Soccorso 1.090.000, Padiglione Morgagni Area Materno Infantile 2.900.000, Blocco Operatorio 1.000.000, Fabbricato 118 600.000, Parcheggio 420.000 per un totale di 11.960.000 euro. È stata finanziata e progettata, inoltre, la nuova Casa della Salute di Forlì per un importo di 11.000.000 di euro. Gli investimenti relativi all’Ospedale di Forlì per le apparecchiature tecnologiche sono 5.800.000 euro.Credo che la nostra Ausl e i nostri ospedali debbano tendere ad una governance Aziendale che abbia ben chiaro il concetto di “Rete”, di integrazione, di qualità diffusa che permetta di operare con le migliori strutture e tecnologie possibili, con Professionisti di valore assoluto, motivati e stabilizzati, che sia in grado di predisporre luoghi di formazione, ricerca e sperimentazione, in sinergia anche con l’Università, per creare e diffondere saperi e buone pratiche".

"In questi 5 anni nell’Area Forlivese è cresciuta moltissimo la possibilità di curare e guarire i tumori - ricorda Zoffoli -. L’Irst di Meldola, che è diventato un punto di riferimento Regionale e Nazionale per l’Oncologia e l’Ausl della Romagna con tutte le altre specialistiche indispensabili per la cura dei Tumori, hanno predisposto un Progetto di Rete Oncologica Romagnola, irreversibile, che sarà formalizzata e completata a breve e che permetterà, entro pochi anni, la guarigione completa di questa terribile malattia. Il Progetto prevede, anche in collaborazione con l’Università, la messa in rete di tutti i servizi per affrontare il problema Tumore: prevenzione, screening per le diagnosi precoci, presa in carico dei malati per determinare il tipo di tumore e la cura necessaria per affrontarlo, interventi chirurgici, se necessari, predisposizione e uso di farmaci e di terapie adeguate (chemioterapia e radioterapia), controlli periodici, riabilitazione, supporto psicologico ai malati e ai loro familiari e cure Palliative dell’Hospice".

"Di straordinaria importanza, per raggiungere i risultati che stiamo ottenendo, sono la Ricerca e la Sperimentazione, che ci permettono di dialogare e collaborare con i migliori centri del mondo, di ottenere risultati che di giorno in giorno migliorano gli strumenti per affrontare la malattia e di accedere a finanziamenti importanti sia a livello nazionale che europeo - prosegue -. Il progetto della Rete Oncologica Romagnola prevede chi fa che cosa, dove si fa e con quali risorse. Come tutti noi possiamo immaginare completare il Progetto e realizzarlo non è facile, ma tutti dobbiamo, ognuno per quello che è il proprio ruolo, Politico, Tecnico, Professionale o di Cittadini impegnati in Associazioni di Volontariato, metterci a disposizione per realizzalo nel migliore dei modi, senza campanilismi o speculazioni politiche".

"Il numero dei residenti della Romagna, inoltre, è sufficientemente alto per progettare e realizzare altre grandi Reti in grado di affrontare, nel modo migliore, anche tante altre malattie - chiosa Zoffoli -. È arrivato il momento, ad esempio, di affrontare, con una programmazione di rete, i problemi cardiologici. La Rete Cardiologica è matura per essere progettata e realizzata con il contributo di tutti. Stesso ragionamento per la rete dello Stroke, perché una presa in carico tempestiva ed efficace del paziente con ictus può determinare la sua sopravvivenza e la sua qualità di vita dopo l’evento acuto. Il Piano di Riordino Ospedaliero, approvato all’Unanimità dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, è la “stella polare” per queste Politiche sanitarie con la P maiuscola".

Per Zoffoli, "uno dei grandi Problemi della Sanità di oggi, è la mancanza di professionisti, ragion per cui c’è bisogno di più risorse e un ampliamento della presenza universitaria nei percorsi formativi. In tale prospettiva la Romagna, con la sua rete ospedaliera in primo luogo, rappresenta una grande risorsa ed opportunità. Ben venga, quindi, un tavolo di confronto fra Regione, Università, Conferenza Sanitaria ed Azienda per valutare percorsi e risorse disponibili, e Forlì, sede qualificata e autorevole, può dare certamente il suo contributo".

"In questi ultimi 5 anni, in situazioni molto difficili come quelle attuali, si è fatto e si sta facendo, con l’impegno di tutti, un buon lavoro e le prossime amministrazioni dovranno continuare ad investire nelle assunzioni e nella formazione di personale di ruolo e nell’efficientamento del sistema che sia in grado anche di ridurre le liste d’attesa della Specialistica, della Diagnostica e della Chirurgia, anche di quella non urgente", aggiunge Zoffoli.

Tra le priorità "completare le ristrutturazioni e la organizzazione dei Pronto Soccorso perché sappiano dare, oltre a risposte sanitarie adeguate, anche tempi e sistemazioni accettabili (per l’ospedale di Forlì, il completamento dei lavori strutturali, la nuova logistica, la nuova organizzazione e le nuove indicazioni e risorse Regionali, dovrebbero, a breve, risolvere le criticità che attualmente sono innegabili); completare la progettazione e la realizzazione delle Case della Salute e degli Ospedali di Comunità indispensabili per supportare la medicina Territoriale complementare a quella ospedaliera (a breve dovrebbero iniziare i lavori per la costruzione della Casa della Salute di Forlì); completare la formazione di tutto il Personale dipendente che svolge funzioni di Front office, perché sappia rapportarsi correttamente ai Cittadini che a loro si rivolgono e che spesso sono in particolari situazioni di criticità; e continuare a valorizzare la Rete di Volontariato, di cui è ricchissimo il nostro Territorio, per poter aumentare, con il suo aiuto, la quantità e la qualità delle risposte che possiamo dare".

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