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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pari Opportunità, Vaccari (Pd): "Non siamo all'anno zero, ma lavorare sulla prevenzione"

"Sono trascorsi 7 anni da quando, il 25 giugno 2014, veniva approvata a larghissima maggioranza (compresi molti consiglieri dell'opposizione) la legge quadro regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Sono trascorsi 7 anni da quando, il 25 giugno 2014, veniva approvata a larghissima maggioranza (compresi molti consiglieri dell'opposizione) la legge quadro regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere.  Frutto di un lungo lavoro di condivisione dal basso e con tutte le forze politiche e di ascolto e raccolta delle esperienze di tanti soggetti della società civile. Anche il territorio forlivese portò il suo contributo maturato in tanti anni di impegno delle amministrazioni, delle istituzioni e della associazioni di volontariato che hanno operato in forte sinergia tra loro e che vede, tra l'altro, l'unico centro antiviolenza pubblico di tutta la Regione.

Significativa fu la raccolta di oltre 12000 firme raccolte in mesi di iniziative pubbliche, anche nel territorio forlivese, a sostegno di una legge di iniziativa popolare che poi confluì nella legge quadro regionale. La legge regionale 6/2014 affronta le politiche di genere, il contrasto alle discriminazioni e alla violenza sulle donne in un'ottica di "mainstreaming", a 360°, con grande attenzione non solo agli interventi "post", ma anche alla prevenzione e al cambiamento culturale che è indispensabile per ottenere risultati concreti nel lungo periodo. Va inoltre sottolineato che uno dei capisaldi fortemente voluto dalle promotrici fu che la legge prevedesse finanziamenti certi e pluriennali per l'effettiva attuazione delle misure previste.

E così è stato per tutte le legislature successive: anche quest'anno la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 2 milioni di euro per finanziare progetti di contrasto alla violenza sulle donne e altrettanti per sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio. Proprio di questi finanziamenti regionali hanno potuto beneficiare diversi progetti locali di attuazione della legge sul “Codice rosso” che, a livello nazionale, non prevede, purtroppo, nessuno stanziamento, perchè al suo interno è presente la “clausola di invarianza finanziaria”.

A distanza di 7 anni si può parlare di esperienza matura e solida da cui possiamo trarre diversi insegnamenti. Se si vogliono ottenere risultati concreti e durevoli sulle pari opportunità è necessario lavorare sui contenuti: fondamentale un approccio trasversale su tutti gli aspetti della vita, a partire da un forte impegno in termini di prevenzione che deve partire necessariamente dal contrasto agli stereotipi e della promozione della cultura del rispetto della dignità delle persone, indipendentemente dal genere, dall'orientamento sessuale, dalla religione, dal paese di nascita, dalle condizioni socioeconomiche.

Altrettanto importante è il metodo utilizzato: ampia condivisione e adeguata formazione di tutti gli attori impegnati sul territorio su un tema estremamente complesso e delicato che richiede specifiche competenze e non può essere lasciato all'improvvisazione e allo spontaneismo. Non siamo all'anno zero. Queste azioni, strumenti e metodi si basano su una lunga tradizione del territorio forlivese, dove pubblico e privato hanno saputo nei decenni scorsi lavorare insieme su un tema che riguarda tutti, uomini e donne, giovani e meno giovani: un patrimonio di esperienze e competenze che va conosciuto, riconosciuto e valorizzato.


Maria Teresa Vaccari - Componente della Commissione Pari Opportunità Comune di Forlì

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