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Pasini (AmareForlì) interviene sul welfare: "Serve una riorganizzazione tra pubblico e privato"

E’ Andrea Pasini Coordinatore di AmareForlì, a lanciare un appello alla nuova Amministrazione Drei, ricordando che quanto previsto nel decreto legge 66 dell’aprile scorso “risulta essere una facoltà a cui gli enti locali possono accedere e non un obbligo”

La riduzione del 5% che le amministrazioni pubbliche, per effetto di un recente decreto del Governo, possono apportare all’importo dei contratti in essere per l’acquisto o la fornitura di beni e servizi, rischia di infliggere “un nuovo duro colpo” al welfare comunale e potrebbe incidere "sulla tenuta dei servizi alle persone e del lavoro in un settore delicato come quello delle prestazioni socio-sanitarie, dell’assistenza agli anziani, ai disabili, dell’educazione dei minori, dell’inserimento lavorativo di soggetti deboli, spesso affidate nel Comune di Forlì a cooperative di carattere sociale".

E’ Andrea Pasini Coordinatore di AmareForlì, a lanciare un appello alla nuova Amministrazione Drei,  ricordando che quanto previsto nel decreto legge 66 dell’aprile scorso “risulta essere una facoltà a cui gli enti locali possono accedere e non un obbligo”, mentre – osserva – “rivedere le modalità organizzative tra pubblico e privato sociale potrebbe liberare maggiori risorse con le quali rendere i servizi più efficienti, senza ricorrere a tagli lineari”. Pasini chiede pertanto alla Giunta se intenda aderire al suo appello e a quello lanciato, nei giorni scorsi, dal “mondo cooperativo”, teso a non effettuare tagli su questi servizi. Chiede, inoltre, di articolare una proposta condivisa sul piano locale, di un nuovo quadro organizzativo nella promozione dei servizi di welfare e di rapporto tra pubblico e privato. “Oggi più che mai -conclude Pasini- ritengo che l’amministrazione comunale, debba fare attenzione ai nuovi bisogni delle famiglie, a partire da quelli legati alla crisi economica”.

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