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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Pasini (Udc): ''Sì alle Unioni Civili, ma i Figli restino fuori''

"Ho ribadito che tre sono i punti su cui non si può negoziare - aggiunge Pasini -. E' impossibile pensare all'equiparazione tra matrimonio e unioni civili"

Il tema della “Unioni Civili” è, in questi giorni, al centro del dibattito politico. Il provvedimento approdato in Senato deve dare forma legale alle “Unioni civili tra persone dello stesso sesso” e prevede la “Norma per la disciplina delle convivenze di fatto”. Il confronto è serrato con posizioni non sempre chiare e univoche all'interno dei partiti, ma “il popolo che è sceso in piazza  una decina di giorni fa, chiede alla classe politica di prendere posizione – sottolinea a chiare lettere Andrea Pasini, segretario regionale UdC -  e  voglio evidenziare, che nella direzione nazionale del mio partito, venerdì scorso, ho assunto una posizione ferma".

"Ho ribadito che tre sono i punti su cui non si può negoziare - aggiunge Pasini -. E' impossibile pensare all’equiparazione tra matrimonio e unioni civili; un fermo “no” alla stepchild adoption per le coppie gay (adottare il figlio biologico del partner); “no” alla pratica dell’utero in affitto. L’istituto del matrimonio, come ha recentemente dichiarato Papa Francesco non può essere confuso con altre situazioni che pure vanno disciplinate. Si tratta di un orientamento che ritengo, sia in sintonia con il sentire del Paese che guarda alla famiglia come a un valore da tutelare e non da stravolgere. Una sentenza della Consulta, la numero 138/2010, chiarisce bene questo aspetto: il matrimonio, così come previsto dall’art. 29 della Costituzione, è l’unione tra un uomo e una donna".

Per Pasini, "la Carta Costituzionale deve essere il “faro” per il parlamento, nel delicato compito dell’attività legislativa. Un bambino ha diritto ad avere una mamma e un papà. Quindi, va bene disciplinare le unioni civili, sia tra persone dello stesso sesso sia di sesso diverso, ma bisogna evitare, in tutti i modi, di creare una confusione normativa con il matrimonio. Ecco perchè durante la direzione a Roma ho espresso  con forza la mia convinzione chiedendo, il voto palese e non segreto e se il Ddl Cirinnà, proseguirà il suo iter senza modifiche, ottenendo l’approvazione del parlamento, per coerenza L’UdC, a mio avviso, dovrebbe trarne le debite conclusioni uscendo dalla maggioranza di governo. Sull’identità non si scherza".

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