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Pd, il neo segretario Valbonesi: "Ripartiamo dai Circoli, vogliamo essere un partito aperto alle nuove idee"

Il congresso, che si è concluso nei giorni, ha visto il sindaco di Santa Sofia vincitore col 73,87% dei voti

Si è svolta lunedì sera la seduta di insediamento di Daniele Valbonesi da segretario territoriale del Pd Forlivese. Il congresso, che si è concluso nei giorni scorsi, ha visto il sindaco di Santa Sofia vincitore col 73,87% dei voti. Alle assemblee hanno votato 717 iscritti, dei quali 249 donne e 468 uomini, su un totale di 1.411 aventi diritto al voto. Le assemblee congressuali hanno coperto 28 circoli, grazie al grande lavoro dei volontari, permettendo una partecipazione diffusa su tutto il territorio dell’Unione della Romagna forlivese, raggiungendo 14 Comuni e, solo a Forlì, 15 Circoli.  Il tesseramento  ha visto la crescita degli iscritti rispetto al 2018, con 180 nuovi iscritti e 193 ‘recuperati’ tra coloro che non avevano rinnovato l'iscrizione negli anni scorsi. In totale gli iscritti ad oggi sono 1.425.

"Partendo da questi numeri, che non erano affatto scontati, emerge l’esigenza di ripartire da un lavoro capillare sul territorio, coinvolgendo i circoli, che dovranno tornare ad essere un vivace collegamento con gli iscritti su tutto il territorio - afferma Valbonesi -. Le modalità con cui si sono svolti i congressi nei molti circoli hanno dimostrato che la base del partito è vitale ed attenta e soprattutto interessata a partecipare attivamente ai processi democratici interni. Vogliamo creare un partito aperto, inclusivo e ricettivo verso nuove idee e proposte.  La dimensione nazionale, da una parte, e le imminenti elezioni regionali dall'altra, ci spingono ad intraprendere immediatamente un percorso ampio, di ascolto degli iscritti e dei cittadini, consapevoli che l'essere all'opposizione in numerosi comuni locali ci costringe ad individuare nuovi modi di raccolta delle istanze ed elaborazione di una proposta politica chiara, condivisa, sostenibile". 

Primo dossier per Valbonesi: le candidature alle Regionali

Dalle ultime elezioni dello scorso maggio gli equilibri politici sono ulteriormente cambiati: il Pd ha subito una scissione e da forza di opposizione si ritrova forza di governo nazionale. Un processo accelerato, in cui il Pd forlivese studia ancora come fare opposizione locale, abituato a una tradizione storica di amministrazione locale. “Ci sono molti passi da fare, bisogna dialogare con tutte le minoranze in Comune, l'obiettivo non è il sindaco Zattini, ma le forze politiche di sua maggioranza, che fanno scelte conservatrici e bigotte, producendo poco. Sul centro storico, per esempio, l'ordinanza anti-alcol ha prodotto poco e niente, mentre si fanno annunci sulla viabilità che non possono certo veder d'accordo il centro-sinistra”.

VIDEO - Valbonesi si presenta e fissa le sue priorità

Il consolidamento del nuovo segretario dovrà inoltre darà una direzione all'attività del gruppo consigliare Pd in Comune. “Al gruppo consigliare è mancato l'appoggio politico del partito, da domani dobbiamo iniziare a parlarne”. E, per Valbonesi, nessun problema se diversi esponenti eletti in consiglio hanno sostenuto il suo antagonista, Folegatti: “In un congresso di partito ognuno appoggia chi vuole, è un bene se non la vediamo tutti nello stesso modo”. Per Valbonesi si riparte dalla “consapevolezza di dover ripartire dalla grave sconfitta del centro sinistra nel capoluogo e in altri comune, tra cui quello di Predappio”. Ed ancora: “C'è  da ricostruire una connessione tra il partito e il suo popolo, disorientato anche in questa settimane”. Il riferimento è all'appoggio al nuovo governo e alla nascita di 'Italia Viva' di Matteo Renzi, che “ha toccato il territorio, alterandone gli equilibri politici,  con l'uscita del parlamentare locale". Per Valbonesi quella di Renzi resta “una scelta sbagliata, una scelta politica di palazzo, leaderistica, che poco riguarda i valori e le radici del Partito Democratico”, tuttavia il neo-segretario la bolla come “pericolosa” e di fronte alla quale “se da una parte genera un'emorragia, dall'altra può generare ritorni”.

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