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Perini, candidato sindaco di Sel: la sanità oggi, e domani?

". Facendo seguito a questo presupposto legislativo, la prima osservazione riguarda il contesto ambientale che non viene adeguatamente considerato. La prevenzione si concentra sulla “diagnosi precoce” ignorando gli inquinanti presenti nell’ambiente alla base del crescente carico di patologie cronico-degenerative"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

L’art. 2 della legge 833/78, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, poneva, tra gli obiettivi “(...) la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell’ambiente naturale, di vita e di lavoro”. Facendo seguito a questo presupposto legislativo, la prima osservazione riguarda il contesto ambientale  che non viene adeguatamente  considerato. La prevenzione si concentra sulla “diagnosi precoce” ignorando gli inquinanti presenti nell’ambiente  alla base del crescente carico di patologie cronico-degenerative: dal cancro alle patologie cardiovascolari ed endocrine, dalle patologie del sistema immunitario a quello riproduttivo. E’ dimostrato inoltre che la scorretta alimentazione, e l’obesità che ne segue, sono altrettanto importanti nel favorire la comparsa  delle patologie sopraindicate, soprattutto neoplastiche. L’ambiente a Forlì non è affatto migliorato. L’obesità è in aumento Cosa ha fatto la nostra azienda sanitaria per incentivare una corretta alimentazione? Per prevenire il gioco d’azzardo patologico?.Quali sono i problemi sanitari  emergenti ? Il Pronto Soccorso è sempre più intasato; gli operatori (medici ed infermieri) sono vittime di un disservizio che non dipende da loro, anzi fanno turni massacranti.Il cosiddetto filtro dei nuclei di cura primaria non è sufficiente L’infermiera dell’ASL è presente solo nel 50% di tali nuclei e le segretarie di tali nuclei sono pagate dai medici stessi.Manca inoltre quella strumentazione come l’elettrocardiografo  necessaria per fare una pronta diagnosi.

L’assistenza medica degli studenti universitari è cessata dall’aprile 2013 (in seguito alla spendig review) comunicata agli stessi con un SMS. Ne segue che buona parte dei quasi 6000 studenti forlivesi si è trovata improvvisamente a dover pagare, oltre alle tasse salatissime, anche il medico di MG. Mi chiedo e vi chiedo se questa è civiltà ed equità. Pensavo che la gravida potesse  eseguire gli esami di laboratorio essenziali, quali quelli richiesti dallo specialista che la segue, ed ho imparato che deve pagare il TSH, gli anticorpi antiCMV, e persino i 3 € del costo del flaconcino di glucosio quando deve praticare il test da carico di glucosio.

A Forlì le malattie rare, a differenza delle altre AUSL (Cesena, RN, RA), a parte alcune malattie cutanee, non trovano nessun centro di riferimento che possa rilasciare certificazione e piano terapeutico. Pensare che abbiamo una pneumologia che possiede una casistica sulle malattie rare di valore internazionale. E’capitato anche che centri di riferimento cessino improvvisamente di funzionare perché il primario, referente, vada in pensione e lasci i malati senza farmaci essenziali ed insostituibili. Questo è successo a Ravenna e tutt’ora non è stata trovata una soluzione.

Avevamo un centro di riabilitazione intensiva a Forlimpopoli, che ci invidiavano, ed è stata smantellata.Abbiamo una Unità Operativa Complessa di endocrinologia, e non è stata incentivata né proposta come HUB in area vasta, anche se è presente a Forlì una UO di Chirurgia endocrina che pratica interventi, come  tiroidectomia, con tecnica mininvasiva..

Si sono ridotti drasticamente i letti per postacuti, con la chiusura dell’H.di Forlimpopoli, pensando che quelli a gestione infermieristica fossero sostitutivi. Non si è pensato che la figura dell’infermiera non può essere investita di funzioni come quelle diagnostiche, prerogative del medico.Ne segue che la casa della salute altro non può essere che una struttura di stazionamento di malati, che potrebbero essere seguiti anche a domicilio, con più infermieri, più fisioterapisti, medici di base reperibili.

Quali sono le eccellenze dell’osp di Forlì? E’ la cardiologia che insieme a quella di RA e RN attua la terapia dell’Infarto miocardio acuto con angioplastica 24 ore su 24 e con netta riduzione della mortalità per tale patologia. A tale proposito anche il distretto di Faenza dovrebbe usufruire della cardiologia di Forlì. Ma nell’integrazione in atto con l’H di Cesena era proprio necessario rinnovare il primariato di Cesena che punta a realizzare l’elettrofisiologia cardiaca, già presente a Forlì e di alto livello?

Le eccellenze forlivesi che tutti ci invidiano sono le chirurgie, soprattutto quelle ad indirizzo prettamente oncologico e cioè: 

la chirurgia e terapie oncologiche avanzate, unica in Italia, al di fuori di quelle inserite negli istituti dei Tumori. Questa struttura non è mai stata formalizzata come tale, ma solo come chirurgia generale. La chirurgia generale, gastroenterologica, mininvasiva (robotica) La chirurgia endocrina (tiroidea e per obesità)di cui ho parlato prima. La Chirurgia urologia,CH Toracica e CH senologica  Fra suddette chirurgie c’è collaborazione ed armonia  ed il livello di tutti gli operatori è elevato.

Esiste anche un gruppo di coordinamento dei direttori delle CH dell’ASL dell’area vasta che sta studiando di mettere in rete  ed organizzare l’attività chirurgica

E’ sorprendente che compaia nei giornali un’ intervista fatta ad un medico di RA il quale non nega di voler venire a Forlì come primario. pur facendo parte anche lui del gruppo dei chirurghi sopraindicato.Mi meraviglio che il direttore generale, il sindaco ed il presidente della precedente conferenza territoriale Socio-Sanitaria paladini della sanità forlivese, nonché la Direzione Sanitaria, non abbiano risposto a tale provocazione.

Esistono regole ben precise di nomina nel caso di una mobilità interna o di concorso pubblico: il curriculum, dati di esperienza che vanno comunque verificati con i risultati ottenuti. Andrebbe invece ricercata una riorganizzazione che premi le professionalità presenti, affidando a loro, funzioni di responsabilità sul trattamento di patologie ben specifiche, che qui a Forlì ha la peculiarità di far parte di una collegialità multiprofessionale. Fatto questo che richiama pazienti da altre province, anche da Ravenna

Per ultimo non è possibile non rilevare l’incongruenza con il concetto della partecipazione e condivisione delle scelte all’interno degli organi  dirigenti della nuova ASL di area vasta  leggendo la bozza del testo del regolamento per il funzionamento della Conferenza Territoriale SS della Romagna

 All’artic.8, punto 2 si scrive che “ il presidente è tenuto a convocare la Conferenza ogni qualvolta ne faccia richiesta un numero di Sindaci che rappresenti almeno un quarto della popolazione residente”  Immaginate come possano i piccoli comuni di tutta la montagna (anche congiuntamente) richiederne la convocazione?

Queste osservazioni di merito sulle criticità ed eccellenze del nostro  territorio e del nostro ospedale vogliono essere un richiamo forte ed uno stimolo affinchè decisioni e scelte future procedano con attenzione e metodo per garantire ed accrescere le già elevate professionalità e qualità dei servizi ai cittadini e alle cittadine  qual’è la salute, a Forlì  e nel territorio di area vasta.

    Pino Perini candidato sindaco della LISTA civica  “insieme da sinistra”

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