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Piazza Montefeltro, Verdi all'attacco: "Retromarcia sulla demolizione della Barcaccia"

“Chi pensava che la nuova amministrazione volesse operare in discontinuità con quella precedente si è sbagliato, tutto continua come prima anzi, i progetti peggiori vengono confermati "

“Chi pensava che la nuova amministrazione volesse operare in discontinuità con quella precedente si è sbagliato, tutto continua come prima anzi, i progetti peggiori vengono confermati mettendo in evidenza le balle raccontate in campagna elettorale. Il caso più eclatante è rappresentato da piazza Guido da Montefeltro nella quale, ormai è pacifico, verrà mantenuta in eterno la barcaccia, nonostante le dichiarazioni e le promesse”: lo sostiene Sauro Turroni, che per Europa Verde segue da anni la questione del San Domenico.

Ed ancora: “Infatti gli entusiastici  annunci di ieri dell'assessore Cicognani non proferiscono una parola sulla demolizione della barcaccia, dimostrando quanto i Verdi hanno affermato da tempo : chi comanda  a Forlì non sta in piazza Saffi ma risiede in Corso Garibaldi e vuole mantenere quella indegna colata di cemento perchè la ritiene funzionale alle sue mostre. Infatti chi impone le scelte nella città non vuole rinunciare alla barcaccia, al mostro che impedisce la fruizione visiva del San Domenico e del San Giuacomo, che altera e manomette l'antico tessuto della città e di cui da più di 30 anni Verdi, Italia Nostra e una ampissima schiera di intellettuali chiedono l'abbattimento. Abbattimento promesso da Zattini  ma poi scomparso dall'orizzonte”. 

Non solo, per Turroni e i Verdi il progetto sarebbe irregolare: “Non esiste un progetto dell'intera piazza Guido da Montefeltro benché sia richiesto dalla legge e solo taluni espedienti hanno consentito l'approvazione dell'opera chiamata di primo stralcio e il successivo appalto”,. Inoltre non sarebbero “state soddisfatte le richieste della Soprintendenza e prima del Comitato  ministeriale che avevano subordinato l'approvazione definitiva dello spostamento delle somme assegnate al comune fin dal 2006 alla sottoscrizione di una nuova convenzione fra  Ministero e Comune nella quale fossero stabiliti tempi certi per la demolizione della barcaccia”. Infine, attacca Turroni “l'intervento è stato in parte finanziato dallo Stato nonostante non sia conforme alla pianificazione urbanistica”. Per cui, conclude Turroni, “l'avvio dei lavori ci consentirà di presentare l'esposto alla procura da tempo anticipato a proposito della asserita conformità con la pianificazione urbanistica e per le violazioni del codice degli appalti”.

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