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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Piazza Saffi vietata ai neo-fascisti, l'Anpi: "Polemiche stucchevoli e risibili"

Zanetti parla di "una delibera attesa e che va, per altro, nella direzione di un odg da me presentato che chiedeva la stessa cosa per la concessione di tutti gli spazi comunali"

"Stucchevoli e risibili". Così Lodovico Zanetti, presidente della sezione Anpi di Forlì, definisce le polemiche che si sono innescate in seguito alla delibera di giunta che vieta l'uso di Piazza Saffi ad associazioni e gruppi che si richiamino al fascismo o al nazismo, o che rappresentino posizioni violente o discrimintorie, su temi razzali, di genere, religiosi, e che non si riconoscano, sostanzialmente, nei valori della nostra Carta costituzionale.

Zanetti parla di "una delibera che va, per altro, nella direzione di un ordine del giorno da me presentato che chiedeva la stessa cosa per la concessione di tutti gli spazi comunali. Il fatto che molti che criticano il sindaco, per questa scelta, siano gli stessi che poi si indignano e vorrebbero vietare a chi, di una religione diversa dalla loro, nel rispetto della libertà di sancita dalla Costituzione, vuole costruire una moschea, su terreno e a spese loro, la dice lunga sulla strumentalità di questi difensori della democrazia a targhe alterne".

Prosegue il presidente dell'Anpi: "Piazza Saffi, poi, ha già conosciuto “manifestazioni” fasciste, che sono impresse nelle nostre memorie. I lampioni in in cui i nostri padri vollero rimanessero i fasci littori, in segno di infamia e perenno sdegno, per il fascimo, con lo scempio dei cadaveri dei partigiani del battaglione Corbari, sono lì a ricordarcelo. E qualunque altro evento, in quella piazza, che riporti alla mente quell'infausto ventennio, è un'ulteriore offesa a Iris Versari, a Casadei, a Corbari, a Spazzoli, e a tutti i morti ricordati nel Sacrario della Resistenza, sotto il chiostro di S.Mercuriale".

"Quanto al presunto vulnus alla democrazia, di questa scelta, che ci sarebbe non facendo sfilare fascisti e xenofobi, non citerò, tra i filosofi, Popper, che col suo paradosso  dimostra quanto sia sbagliato tollerare gli intolleranti, ma Rawl che in Una teoria della giustizia  difende un principio generale di apertura anche nei riguardi  degli estremisti accettando la censura solo casi specifici di autodifesa del sistema: "Mentre una setta intollerante in sé non ha il diritto di lamentarsi dell'intolleranza, la sua libertà dovrebbe essere limitata solo quando i tolleranti credano sinceramente e ragionevolmente che la loro sicurezza e quella delle istituzioni della libertà siano in pericolo“. E che il fascismo sia un pericolo per la sicurezza e per le istituzioni ce lo ricordano , e dimostrano, quei lampioni e i nostri morti, in quella piazza. Che commemoremo, insieme a tutti gli antifascisti, il 25 aprile".

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