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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Tredozio

Polemica di 3 sindaci contro la Regione: "Alberi? La montagna ha bisogno di servizi e imprese"

Sempre i tre sindaci: "Perché gli alberi sono una buona idea, non lo mettiamo in dubbio, ma crediamo che debbano essere prima incentivati i servizi: nei comuni montani la posta viene consegnata a giorni alterni e le banche chiudono"

Polemica dei sindaci dei comuni di montagna contro la Regione e l'assessore Priolo. In una lettera Simona Vietina (deputato e Sindaco di Tredozio), Maurizio Monti (Sindaco di Portico e San Benedetto) e Ursula Valmori (Sindaco di Premilcuore) criticano il progetto "Quattro milioni e mezzo di alberi". Spiega la lettera: "Siamo certi che questa iniziativa è mossa dalle più nobili intenzioni, non ultima quella di tutelare e valorizzare il paesaggio, accrescere la qualità della vita e rendere più attrattivo il territorio. Ben vengano, quindi, iniziative che possano promuoverne lo sviluppo, migliorare la qualità della vita di chi ci abita e incentivare il flusso turistico verso destinazioni meno note ma non per questo meno meritevoli di scoperta. Tuttavia ci sentiamo in dovere, prima della giornata di Bobbio, del prossimo 26 settembre, di invitarla a visitare i nostri comuni, le nostre colline, i nostri territori affinché possa toccare con mano le reali priorità imprescindibili affinché le nostre comunità continuino a esistere e si arresti il costante spopolamento affiancato all’emorragia di imprese e attività produttive che caratterizza i comuni montani".

Sempre i tre sindaci: "Perché gli alberi sono una buona idea, non lo mettiamo in dubbio, ma crediamo che debbano essere prima incentivati i servizi: nei comuni montani la posta viene consegnata a giorni alterni e le banche chiudono e costringono i nostri concittadini a fare decine di km per effettuare una semplice operazione allo sportello. Non va meglio sul fronte, ad esempio, della rete fognaria e degli acquedotti: gli interventi di ampliamento della rete e i nuovi allacci non vengono neppure calendarizzati da Atesir perché troppo costosi rispetto al numero di residenti di tante piccole frazioni. Ma il risultato, quando la natura decide di colpire i nostri territori, diventa disastroso, come nel caso dell’alluvione del 2014. Prima degli alberi, che pure sono un intervento importante, crediamo dovrebbe essere affrontato anche il tema delle infrastrutture: dalle strade provinciali che, spesso trascurate, si sono trasformate in vere e proprie “strade bianche”, a quelle digitali che, attualmente inadeguate, rendono difficile sia la sopravvivenza delle attività produttive che lo sviluppo di nuova imprenditorialità (settore che, peraltro, avrebbe davvero bisogno di una profonda defiscalizzazione e un concreto piano di rilancio regionale)".

Ed infine: "La montagna ha bisogno di molte cose per continuare a sopravvivere. Ci venga a trovare, tocchi con mano la nostra quotidianità e le sfide che i nostri territori, i nostri concittadini e noi come amministratori affrontiamo quotidianamente. Sediamoci a un tavolo, stabiliamo le priorità e gli interventi urgenti. Poi parleremo anche di alberi".


 

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