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"Scarsa conocenza della storia di Forlì", dalla scala dell'ex Gil scoppia la polemica tra Sara Samorì e Daniele Mezzacapo

Oggetto del botta e risposta tra l'ex assessore allo Sport, Sara Samorì, e il vicesindaco Daniele Mezzacapo l'ex Gil e la "scarsa conoscenza della storia di Forlì"

La polemica si è accesa su Facebook in un caldo martedì di fine luglio. Oggetto del botta e risposta tra l'ex assessore allo Sport, Sara Samorì, e il vicesindaco Daniele Mezzacapo l'ex Gil e la "scarsa conoscenza della storia di Forlì", attacco dell'esponente dem al quello della Lega. Tutto ha avuto inizio da un post pubblicato dall'esponente del Carroccio nell'aggiornare dei sopralluoghi negli impianti sportivi comunali, già annunciati in Consiglio comunale. "Lo sapevate che all’Ex Gil c’è una scala in marmo del ventennio che architetti, ingegneri e storici di tutto il mondo vengono a vedere, studiare e fotografare?", è il messaggio social del vicesindaco

Samorì, responsabile dello Sport nella giunta di Davide Drei dal 2014 al 2019, è intervenuta facendo sapere "che sono almeno 5 anni, vale a dire da quando l’amministrazione Drei ha completato il recupero dell’immobile che si conosce approfonditamente la storia della scala et similari comunicata a più riprese e ripresa più volte in questi anni proprio per il suo valore storico internazionale. Più oltre, l’associazione culturale Atroim e la rotta europea è da anni che promuove il valore storico e architettonico dell’immobile ora dedicato, lo voglio ricordare, ad Adriano Casadei".

"Lo sanno migliaia di studenti, visitatori e turisti da ormai diversi anni - evidenzia il consigliere comunale Pd -. Ricordo che come Comune di Forli' e Rotta Culturale Atrium e' stato costruito un importante percorso di valorizzazione delle architetture che, nel caso dell'ex Gil, ora Casa dello Sport Adriano Casadei, si sposa perfettamente con il futuro Museo nazionale della Ginnastica e con il progetto didattico che permette di conoscere la differenza fra l'attivita' pre-militare del regime fascista e lo sport come educazione fisica, salute e agonismo della Repubblica italiana. Mi duole dirlo, ma con post simili dimostra davvero scarsa conoscenza della storia della nostra città e del suo patrimonio storico e sportivo, nonostante la sua attività in consiglio comunale per bene 5 anni. Meglio informarsi prima".

La risposta di Mezzacapo

Replica Mezzacapo: "Non accetto lezioni di storia di Forlì dall'ex assessore allo sport del Comune di Forlì e ora consigliere comunale del Pd che dopo il mio post su Facebook dove evidenziavo che all'Ex Gil c'è una scala di marmo del Ventennio che solo pochissimi forlivesi sanno che esista. E mi dispiace moltissimo dirlo, ma purtroppo è così. E questo è per colpa dell'amministrazione di cui Samorì faceva parte. Non c'è un depliant, non c'è un'indicazione turistica, non c'è stata promozione, non esiste una foto della scala da nessuna parte ed è per questo che ho chiesto pubblicamente se la popolazione sapeva appunto che all'ex Gil ci fosse questa meravigliosa opera. Purtroppo la mia domanda ha trovato la risposta che mi aspettavo. Pochissimi ne erano a conoscenza".

"Non è vero come dice Samorì che la storia della scala è stata comunicata più volte. Forse se la raccontavano tra loro. Centinaia di forlivesi l'hanno vista per la prima volta nel post che ho pubblicato. E sono in programma altri post proprio per comunicare la città alla città - conclude Mezzacapo -. Promuoveremo il turismo come si fa in tutto il mondo là dove ci sono dei tesori, faremo depliant ed entreremo nel web, dove la vecchia Giunta non è mai entratta perchè gretta e poco flessibile".

La contro-replica

E mercoledì mattina nuova replica della Samorì: l'immagine di un volume relativo alla mostra di Cesare Valle “Un’altra modernità: architettura in Romagna”, visitata da oltre 7mila nell'autunno del 2015. Dal post di Mezzacapo è sparito il commento dell'ex assessore, che torna a scrivere: "Forse il confronto non e' accettato? Forse e' perche' di fronte allo smascheramento della retorica la reazione è il bianchetto? Oppure e' solo per un fatto tecnico che si e' cancellato. Sostenere che il nostro patrimonio, di vario genere vada valorizzato e rilanciato è quasi “superfluo” ancorché doveroso da parte di chiunque rivesta un ruolo pubblico. Non fosse altro che è fisiologico e antropologico. Superfluo non è comportarsi democraticamente che esige atteggiamenti umili e di ascolto soprattutto per chi ha un ruolo istituzionale come lei, come io prima di lei e ora come consigliere e per chi verrà dopo di lei. Questo non è superfluo. Così come non lo è dimostrare attenzione ma soprattutto competenza nelle materie a lei delegate. Non conoscere la storia della nostra città e del suo patrimonio impiantistico non va certamente in questa direzione. In tal caso, anche alla luce di tutti i commenti che sono emersi, è opportuno che lo pubblichi di nuovo".

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