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"Attacchi scomposti", il Popolo della Famiglia esprime solidarietà al neo ministro Fontana

Nei giorni scorsi l'esponente della Lega è stato attaccato per alcune affermazioni rilasciate alla stampa nazionale su aborto e famiglie omossessuali

Il Popolo della Famiglia di Forlì, nel giorno del primo voto di fiducia al nuovo governo, dichiara la sua "viva stima" al Ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana, esprimenndo "piena solidarietà per gli attacchi scomposti seguiti alle sue dichiarazioni su vita e famiglia, ispirate al buon senso e al diritto naturale sancito dalla nostra Carta Costituzionale". Nei giorni scorsi l'esponente della Lega è stato attaccato per alcune affermazioni rilasciate alla stampa nazionale su aborto e famiglie omossessuali. In merito al primo argomento Fontana aveva evidenziato che "restringere il diritto all'aborto è un tema che nel Contratto di govrno non c'è, credo anche che nella maggioranza non esista una sensibilità di questo tipo. Voglio intervenire per potenziare i consultori per cercare di dissuadere le donne ad abortire. Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà".

Quanto alle "famiglie arcobaleno", Fontana aveva rimarcato che "per legge non esistono in questo momento", ricordando però che "nel programma che è stato steso con i 5 Stelle non si sono, volutamente, toccati i temi etici. E io rispetterò quel programma. Quindi le varie realtà omosessuali, Lgtb, eccetera non si devono preoccupare". Nel prendere le difese del ministro, il Popolo della Famiglia ricorda che "la Costituzione Italiana, all'articolo 29, riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, mentre la legge sulle unioni civili riconosce le medesime quali formazioni sociali secondo l'articolo 2.  E se l'articolo 29 riguarda 14 milioni di famiglie, la legge Cirinnà, che ha bloccato l'agenda politica della scorsa legislatura per mesi, riguarda l'1% della popolazione, con uno squilibrio di evidenza tale da spiegarsi solo con una volontà ideologica imposta a danno dei più e a vantaggio di pochissimi. Oggi ricordare l'ovvio pare rivoluzionario, ma salutiamo con soddisfazione questa inversione di tendenza rispetto al politically correct e al mainstream mediatico, e ci auguriamo che si inauguri finalmente una nuova stagione di promozione e di difesa dell'istituto familiare, pilastro fondante della società e comune bene conveniente per tutti".

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