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Porta a porta: "I cittadini portano i rifiuti negli altri quartieri per non aspettare"

"Una falsa rivoluzione. Ecco cos'è la raccolta differenziata porta a porta a Forlì, nonostante le buone percentuali". Lo afferma Fabrizio Ragni, consigliere comunale del Pdl

“Una falsa rivoluzione. Ecco cos’è la raccolta differenziata porta a porta a Forlì, nonostante le buone percentuali”. Lo afferma Fabrizio Ragni, consigliere comunale del Pdl. “Dietro i numeri apparentemente lusinghieri, di cui l’amministrazione comunale va orgogliosa – aggiunge Ragni – si cela una realtà che invece mette a nudo tutte le fragilità del sistema. La raccolta domiciliare sta per partire anche nella zona del Foro Boario, che comprende i quartieri Coriano, Foro Boario, Pianta e San Benedetto, e coinvolgerà circa 17mila abitanti con 8mila utenze. In questo modo saranno in tutto 44mila i forlivesi raggiunti dal porta a porta, se si considerano anche gli abitanti delle prime tre zone (Busecchio-Musicisti-Grandi Italiani-Campo di Marte-Benefattori, Ronco-La Selva-San Leonardo, Cervese). Significa meno del 40 per cento dei residenti. Un successo? Assolutamente no”.

Per due motivi secondo Ragni. “Il primo, aumento di circa il 10 per cento della tariffa in bolletta; secondo, la città è spaccata in due perché manca il centro storico, tutta la parte ovest e le zone di Vecchiazzano, San Martino in Strada, San Martino in Villafranca. Il risultato, sulla base delle segnalazioni che abbiamo ricevuto, è che c’è una vera e propria migrazione nelle zone non coperte dal sistema porta a porta per depositare i rifiuti. Esempio: chi deve attendere una settimana per il ritiro dell’indifferenziato, per non tenere i rifiuti in casa, preferisce spostarsi e portare altrove, in strada, il materiale. È prassi abbastanza diffusa in molti quartieri”. Sul tema Ragni ha anche presentato un question time. “L’assessore Bellini – continua il consigliere comunale del Pdl – ha dichiarato a più riprese, nel corso degli anni, che l’obiettivo è completare la città. Nel 2011 diceva di voler raggiungere l’obiettivo in 12-18 mesi, nel 2012 di voler completare l’attivazione entro due anni. Poi però ha sempre precisato che non dipende dal Comune, che l’affidamento del servizio è scaduto e Hera continua a portarlo avanti, che l’agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna deve procedere all’affidamento. Nonostante la situazione attuale, assessore e sindaco continuano a parlare della società post-incenerimento. Sì, ma tra quanti decenni?”.

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