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Verso il 2019, Possibile si smarca da Liberi e Uguali: "Percorso stanco e chiuso"

"LeU - viene ricordato - è stata un'esperienza nata dalla volontà di tre realtà politiche (Articolo Uno, Possibile e Sinistra Italiana) che hanno cercato una convergenza di programmi e metodi che non c'è stata, né a livello nazionale, né a livello locale"

Possibile prende le distanze dal confronto tra Liberi e Uguali e Pd. "Come ammesso dallo stesso Pietro Grasso, Liberi e Uguali di fatto non esiste più, al punto che il suo stesso leader a livello nazionale è ora alla ricerca di un nuovo nome - esordisce la nota di "Possibile" -. Non sappiamo, in breve, che formazione politica si stia incontrando con il Pd, ma non può essere Liberi e Uguali e Possibile prende le distanze da questa indefinita organizzazione".

"LeU - viene ricordato - è stata un'esperienza nata dalla volontà di tre realtà politiche (Articolo Uno, Possibile e Sinistra Italiana) che hanno cercato una convergenza di programmi e metodi che non c'è stata, né a livello nazionale, né a livello locale. Possibile Forlì Cesena che era presente e rappresentata, aveva provato a proporre un percorso di partecipazione meno partitica e più cittadina alle altre due componenti senza trovare però dall'altra parte, almeno nella parte di Articolo Uno - Mdp, la condivisione degli stessi obiettivi rispetto alle strade da percorrere per tornare a dare ai movimenti politici di sinistra quella dignità e quella fiducia da tempo perdute agli occhi di buona parte del suo possibile elettorato. Si è invece ripartiti immediatamente a parlare di liste, nomi, coordinamenti e strutture, nella solita autoreferenzialità che continua ad allontanare la politica dalle persone e a parlare sempre agli stessi".

"Possibile ha detto "no" a questo percorso stanco e chiuso e ha iniziato ad incontrare altri soggetti, cercando una convergenza, oltre che nei valori, anche nei metodi da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi. Al di là del momento elettorale, ci vuole un progetto di ampio respiro e ci vuole una visione di futuro che non può né partire dalle liste, né fermarsi alle elezioni - viene aggiunto -. Ci vuole tempo e buon lavoro per "costruire insieme" e quando diciamo "insieme" intendiamo che, al di là delle appartenenze partitiche, siamo prima di tutto cittadine/i, lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, giovani e meno giovani, single o madri e padri e soprattutto esseri umani. Vogliamo (ri)costruire una comunità che oggi ci sembra mancare sempre di più e stiamo preparando un terreno per un incontro pubblico dove vorremmo soprattutto incontrare persone con cui parlare di Forlì, a mente libera".

"Intanto stiamo raccogliendo preziosissimi pensieri ed esperienze e cogliamo l'occasione per invitare tutte e tutti ad aggiungere il proprio prezioso contributo perché ciascuno è un importante tassello della nostra città - conclude la nota -. Noi cerchiamo la partecipazione di cittadine/i che si vogliono sentire una comunità". 

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