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Predappio, la Cgil: "Il paese può essere ostaggio dei nostalgici, la riapertura della tomba un grave errore"

A parlare è Maria Giorgini, segretario generale della Cgil di Forlì, che interviene così sulla riapertura della tomba del Duce a Predappio che tanto sta facendo discutere in questi giorni.

"Leggo sulla stampa locale di una richiesta ufficiosa al Sindaco di Predappio di garantire la custodia alla tomba di Benito Mussolini. Non solo questo è oltraggioso per la memoria dei tanti caduti partigiani e vittime civili del fascismo, ma è insopportabile se si pensa che una riapertura della tomba sia “La” risposta per favorire l’economia di Predappio. E’ necessario un cambio di passo che in questa amministrazione non vedo. Con la riapertura della Tomba di Mussolini lo slogan di “prima i predappiesi” si sta trasformando nella logica di “prima i nostalgici e i neofascisti” che, lo vorrei dire al sindaco di Predappio, restano neofascisti , anche se non portano la camicia nera".

A parlare è Maria Giorgini, segretario generale della Cgil di Forlì, che interviene così sulla riapertura della tomba del Duce a Predappio che tanto sta facendo discutere in questi giorni.

"Se la discussione è sul turismo è evidente che Predappio è a pieno titolo una delle più belle realtà enogastronomiche territoriali. La tradizione vinicola e culinaria del territorio ha tutte le condizioni per svilupparsi se l’amministrazione si libera dalla morsa letale della tradizione nostalgica,  e mette in primo piano i cittadini e il sostegno all’occupazione nei settori dell’industria , dell’artigianato e dell’agricoltura, troppo spesso dimenticati. Inoltre se ci sono risorse da spendere queste non devono andare a favore della custodia della tomba ma piuttosto ai cittadini e alle cittadine in misure a sostegno in particolare degli asili e delle risposte alla tutela della non autosufficienza in particolare degli anziani" dice Giorgini

"Di nuovo il 28 luglio dovremo assistere ad un corteo che inneggia alla memoria di chi “non ha fatto cose buone” ma ha “professato odio razziale ed è stato mandante di assassini feroci in un’idea di primazia nazionalista che ha portato il nostro paese a vivere gli anni più bui della nostra storia”. E allora mi associo all’appello del Vice Presidente dell’ANPI Nazionale, chiedendo alle autorità competenti, al questore, al prefetto, al sindaco di intervenire affinché l’Italia intera non subisca ancora una volta l’oltraggio di nostalgici liberi di inneggiare al dittatore Benito Mussolini che trasformò l’Italia in macerie di guerra e disumanità" ha concluso il segretario generale del sindacato forlivese.

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