Nei giorni scorsi il comitato forlivese a sostegno della candidatura a segretario del Partito Democratico di Andrea Orlando ha incontrato la Cgil di Forlì. La delegazione, composta da Daniele Valbonesi, Jacopo Zanotti, Paolo Ragazzini, Luigi Folegatti, Aureliano Ronchi e Dino Palareti, è stata ricevuta da Paride Amanti, segretario generale della Cgil di Forlì. Al centro del confronto la carta dei diritti universali del lavoro e il referendum del 28 maggio promosso dalla Cgil, in questi giorni superato dal decreto legge del governo convertito in legge. Ma principalmente tutti i presenti si sono concentrati sul rapporto tra politica e "corpi intermedi" a livello locale e, soprattutto, nazionale.

"Da punti di vista diversi, tutti hanno condiviso la necessità di un confronto e di una condivisione nei percorsi legislativi che negli ultimi anni è mancato e ha generato strappi e feriti sfociati in maniera plastica nel referendum del 4 Dicembre 2016 - affermano i sostenitori del candidato alla segreteria nazionale del Pd -. Ragionamenti che la mozione Orlando fa suoi partendo dalla convinzione che il 4 dicembre rappresenti uno spartiacque e che sia finito il tempo degli strappi, delle urla e sia arrivato quello dell'unità e della condivisione anche su temi di difficile lettura come il lavoro moderno. Non un rapporto subalterno tra forze politiche e sindacato, ma fatto di confronto a viso aperto su riforme che possono aver senso solo se coinvolgono settori sociali che i sindacati rappresentano. L'incontro per i presenti vuole essere l'inizio di un percorso che è anche un metodo di lavoro tanto più necessario in un contesto geopolitico assai controverso.