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Prodotti nel 2011 oltre 300mila tonnellate di rifiuti

Cala la produzione dei rifiuti in Emilia-Romagna. Secondo il Report dei rifiuti 2012, realizzato dalla Regione e da Arpa, nel 2011 la diminuzione è stata infatti del 3,5%

Cala la produzione dei rifiuti in Emilia-Romagna. Secondo il Report dei rifiuti 2012, realizzato dalla Regione e da Arpa, nel 2011 la diminuzione è stata infatti del 3,5%, mentre nel primo semestre del 2012 si è addirittura registrato un -5%. A comunicarlo, il consigliere regionale PD, Tiziano Alessandrini. «La diminuzione, in netta controtendenza rispetto agli anni precedenti, è dovuta in parte alla contrazione dei consumi legata alla crisi economica – commenta Alessandrini – ma anche a stili di vita più attenti e consapevoli».

A dimostrarlo, la crescita della raccolta differenziata nella nostra regione: nel 2011 si è registrato un 52,9% (ovvero 1 milione e 587 mila tonnellate, pari a 356 kg per abitante), con un aumento del 2,5% rispetto al 2010 e la diminuzione del conferimento in discarica: il 16,7% del totale (-1,7% rispetto al 2010). Rimane stabile il ricorso agli impianti di incenerimento, che riguarda il 24,9% dei rifiuti urbani (- 0,1%) e la produzione dei rifiuti speciali (-0,7% nel 2010 rispetto al 2009). La quasi totalità dei rifiuti differenziati viene avviata a recupero con percentuali che oscillano tra il 77% per la plastica e il 98% per legno e metalli.

Nella Provincia di Forlì-Cesena, invece, nel 2011 si sono prodotti 306.811 tonnellate di rifiuti, pari a 770 kg per abitante. Un dato che deve però fare i conti con la considerazione che circa la metà dei kg prodotti proviene da attività non domestiche. La raccolta differenziata si è attestata al 49,8%. Il 75% dei rifiuti urbani è destinato all’incenerimento, il 20% alla discarica. «I dati descrivono una situazione complessivamente positiva – continua Alessandrini – in linea con le indicazioni che arrivano dall’Unione europea. Abbiamo imboccato la strada giusta, l’importante adesso è non interromperci prima di aver raggiunto la meta».

Tra i passi più importanti da fare, la definizione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti, che prenderà il posto degli attuali 9 Piani provinciali. «La Regione sta lavorando con le Istituzioni, i gestori, le imprese di recupero, le associazioni che operano nel settore per la stesura del Piano, che dovrà indirizzare il sistema verso una maggiore sostenibilità complessiva – conclude Alessandrini -, con l’obiettivo di  ridurre la produzione dei rifiuti, e incentivare il recupero della materia e la gestione del tutto in modo sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico».

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