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Progetto di Hera per il riscaldamento negli edifici pubblici, botta e risposta tra Verdi e sindaco

Nuova bordata dei Verdi. Questa volta a finire nel mirino è il piano del Comune di Forlì per affidare, tramite project financing, il servizio del calore erogato a 186 impianti di riscaldamento

Nuova bordata dei Verdi all'amministrazione Drei. Questa volta a finire nel mirino è il piano del Comune di Forlì per affidare, tramite project financing, il servizio del calore erogato a 186 impianti di riscaldamento di edifici pubblici, tra cui 57 scuole e 50 impianti sportivi. Dal 1999 questo servizio viene svolto da Hera e, dopo numerose proroghe, il Comune intende riaffidare nuovamente il servizio, ma senza una gara pubblica, ma tramite un progetto proposto da Hera stessa da sostenere tramite project financing. Il progetto proposto da Hera prevede 1 milione e 350mila euro l'anno di canone annuale a carico del Comune tra forniture, manutenzioni e altri servizi. La multiutility da parte sua promette più di 3 milioni di euro di investimenti per ammodernare gli impianti e in questi lavori anche 600mila euro di interventi anti-sismici sulle scuole. Il progetto sarà messo a gara, ma se Hera, che è il proponente, può subentrare al vincitore con un diritto di prelazione alle condizioni del vincitore stesso.

Ad opporsi all'operazione sono i Verdi, che per bocca del responsabile provinciale Sauro Turroni si chiede: “Come mai dopo due anni di silenzio la questione viene trattata in gran segreto da alcuni assessori, dai soli consiglieri comunali del Pd, da tecnici comunali e di Livia Tellus senza che altri ne siano informati? Perché non sono stati invitati  gli assessori Creta e Ravaioli? Perché non sono stati invitati i consiglieri di maggioranza Paolo Bertaccini, Peruzzini, Gentilini e Lodovico Zanetti visto che gli altri c'erano tutti, assistiti da numerosi tecnici?”. Il riferimento è ad una riunione che si è tenuta venerdì in Comune a cui hanno preso parte solo i consiglieri e gli assessori del Pd, alla presenza però di tecnici comunali. Insomma, una spiegazione fuori dalle sedi deputate, come appunto il Consiglio Comunale, e in orario di lavoro dei tecnici comunali stessi. “E' prima di tutto una questione di metodo, non vorremmo che succedesse come per il cinema Apollo”, lamenta l'assessore alla Trasparenza Maria Grazia Creta, esponente della lista di maggioranza 'Con Drei per Forlì', sostenuta dai Verdi. Al momento della presentazione ufficiale in giunta “sono arrivate 14 modeste slide, di cui due di copertina”, lamenta Turroni.

La riunione del Pd – a detta dei Verdi – sarebbe dettata da dubbi nutriti dal Partito Democratico nei confronti del progetto. E a dubbi somma altri dubbi Sauro Turroni: “E dire che l'applicazione del project-financing, soprattutto quando questo è promosso non dall'amministrazione pubblica, ma da un soggetto esterno (Hera nel nostro caso), con la modalità della prelazione,  richiederebbe il massimo della trasparenza e della partecipazione”. Invece i Verdi tirano fuori un documento che a loro dire sarebbe stato occultato tanto il delibera quanto nelle varie presentazioni, vale a dire un parere del “Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della politica economica” (Dipe) che si trova presso la Presidenza del Consiglio e che è reso necessario della normativa anti-corruzione, in cui si boccia l'operazione. “Tra le altre cose si dice che l'operazione per come è strutturata rende impossibile il project financing, in quanto i rischi d'impresa ricadono sull'ente pubblico”. In sostanza, secondo i Verdi, quello che andrebbe fatto con maggiore trasparenza è un appalto pubblico per l'affidamento del servizio.

Ma non solo, il Comune dispone di una società in house, cioè di sua proprietà, per i servizi energetici, che è 'Forlì città solare'. “Questo tipo di attività andrebbe messa in capo a questa società, se no che ci sta a fare”, critica Turroni. La società attualmente versa in problemi economici a causa degli scarsi ritorni degli investimenti nell'impianto solare fotovoltaico di Villa Selva. 

I Verdi non si sbilanciano per ora a chiedere ritiri di delibera, né minacciano esplicitamente rotture politiche, ma puntano a chiedere maggiore chiarezza sull'intera vicenda. Prima di tutto, visto che il progetto è stato modificato, di richiedere al Dipe un nuovo parere, per verificare se sono state rimosse le condizioni che hanno prodotto il primo parere negativo. “Gira voce che il progetto verrebbe rinviato, attendiamo di sapere cosa si è deciso in questa riunione in cui siamo stati esclusi”, conclude Turroni.

LA REPLICA DEL SINDACO - “Le dichiarazioni pubbliche rilasciate dalla rappresentanza dei Verdi, forza politica di maggioranza, alla presenza di un componente della Giunta, sono false rispetto a un procedimento esaminato dall'Amministrazione e presentato alla Giunta comunale, compresa l'assessora Creta”. Così il Sindaco Davide Drei stigmatizza l'intervento dei Verdi diramato a mezzo stampa. Per Drei il "parere del Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della politica economica risulta espressamente citato nella proposta di deliberazione e pienamente accessibile". Ed ancora: "Si astengano i Verdi dal reagire in maniera scomposta e priva di fondamento – aggiunge il Sindaco – alimentando sterili polemiche che non giovano all'operato complessivo della Giunta. Si documentino sul reale svolgimento dei fatti prima di arrivare a conclusioni. Ne hanno la possibilità, più di altri, negli organi di Giunta e di Consiglio. Meno chiacchiere e più fatti, ognuno nel proprio ambito”.

Il sindaco sostiene che "con una procedura di gara sarà quindi il mercato a individuare il soggetto aggiudicatario". Infine si ricorda che "il progetto è stato presentato dalla società del gruppo Hera quando gli uffici erano impegnati nella valutazione di una possibile alternativa avvalendosi della convenzione CONSIP (la centrale acquisti della Pubblica amministrazione italiana). La proposta era già migliorativa  delle condizioni contrattuali contenute nella convenzione CONSIP SIE3 e per questa ragione l'Amministrazione comunale ha provveduto alla valutazione della relativa fattibilità tecnica con un gruppo di lavoro tecnico interno supportato a sua volta da competenze finanziarie e tecniche di settore. Su tale proposta il Comune di Forlì ha richiesto il parere non obbligatorio e non vincolante del “Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della politica economica” (DIPE) presso la Presidenza del Consiglio.  Successivamente a una prima pronuncia DIPE, il Project financing originario è stato ritirato dal richiedente e ripresentato agli Uffici del Comune con opportuni correttivi. L’iter è iniziato nuovamente seguendo un corso d’ufficio caratterizzato da richieste di integrazioni e di chiarimenti. L’istruttoria, che ha visto ulteriori approfondimenti tecnici, anche attraverso contributi esterni qualificati, è stata di nuovo condotta nel rispetto della tempistica ed ha portato all’acquisizione di tutta la documentazione e dei materiali necessari. Il percorso amministrativo della seconda proposta è stato nuovamente trasmesso al DIPE che ha fatto rilevare alcune criticità nella costruzione della proposta. A seguito di ciò, il proponente ha presentato una sostanziale revisione dei documenti aggiornando anche il piano economico finanziario. Tale documentazione ufficiale, completa e definitiva, è disponibile da inizio febbraio 2018".

"L’istruttoria ha dedicato attenzione a rilevare la sussistenza o meno dei presupposti tecnici tali da dichiarare il Project financing di interesse pubblico. Sono stati analizzati tutti i profili (tecnici, economico-finanziari e giuridici) di una proposta progettuale alquanto articolata relativa alla gestione del calore per 186 edifici, con 61 tipologie di intervento di efficientamento e di miglioramento sismico per 21 edifici. L’esito dell’istruttoria tecnica è stato formalizzato con determinazione dirigenziale dell’8 febbraio 2018 che ha riscontrato la sussistenza delle condizioni di fattibilità, convenienza e opportunità riguardo agli ingenti investimenti resi disponibili per la gestione, la riqualificazione energetica, impiantistica ed edilizia di numerosi immobili comunali".

Ed infine la constatata questione politica: "Per quanto riguarda la riunione a cui si fa riferimento, l’incontro è stato organizzato in seguito a un'espressa richiesta del gruppo consiliare PD in ordine ad una proposta che, peraltro, era stata esaminata in due diverse commissioni consiliari, così come è nelle prerogative di ciascun consigliere, individualmente o insieme ad altri colleghi".

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