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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Approvato il Programma Regionale Integrato per l’assistenza di persone autistiche

La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, ha espresso martedì pomeriggio parere favorevole al Programma regionale integrato per l'assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico (Pria)

Un programma che “continua a fare arrivare dai territori segnalazioni di scontentezza” e “manca di copertura finanziaria”, secondo le opposizioni; forse “non è il Pria dei sogni”, ma di sicuro è “un ottimo punto di partenza e siamo riusciti a dare una risposta alle associazioni”, rivendica la maggioranza. La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, ha espresso martedì pomeriggio parere favorevole al Programma regionale integrato per l'assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico (Pria): obiettivi 2016-2018, con il sì del Pd e il voto contrario di Lega Nord e M5s. Zoffoli ha ricordato che “il Pria non risponde a tutte le richieste, per questo motivo siamo qua per implementarlo: ci sono tanti passi in avanti che sono stati fatti, possiamo comunque migliorarlo e lo faremo insieme”. Secondo Zoffoli, “questo Programma risponde a molte delle richieste dei familiari, ma non è certo una cambiale in bianco, come presidente di commissione mi assumo l’impegno di verificarne l’applicazione”. 

Zoffoli ha ricordato gli aspetti essenziali di questo percorso: "porre al centro dell’attenzione di tutti noi i problemi che i malati e le loro famiglie vivono e creato in noi la  consapevolezza che i fari accesi su questo grave problema non vanno spenti, ma semmai implementati e quindi la Commissione ha preso l’impegno unanime di seguire da subito la realizzazione del Pria sui territori in modo che alle buone intenzioni seguano i fatti. Implementazione e verifica saranno un impegno di tutti noi; creare un clima di reciproca fiducia e collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti, assessorato, professionisti, commissari, associazioni, indispensabile per diffondere in maniera uniforme nel Territorio Regionale le buone pratiche; e impegnarci, da subito, a fare lo stesso percorso per tutte le altre disabilità intellettive che, se supportate con buone pratiche di prevenzione, possono migliorare notevolmente la qualità della vita dei soggetti interessati e delle loro famiglie e fare anche risparmiare molte risorse".

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