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"Promemoria Auschwitz", Predappio toglie i fondi. "Il Comune cambi idea"

"Ha dell’incredibile, ma è vero - esordisce Maria Giorgini, segretario generale della Cgil di Forlì -. E allora ci si chiede che fine abbia fatto l’umanità e la democrazia tra le marce fasciste che inneggiano alla tomba del duce e il commercio dei souvenir nostalgici"

Fa discutere la decisione del sindaco di Predappio, Roberto Canali, di non confermare il contributo alla partecipazione di ragazzi predappiesi al progetto "Promemoria Auschwitz - treno della Memoria". "Ha dell’incredibile, ma è vero - esordisce Maria Giorgini, segretario generale della Cgil di Forlì -. E allora ci si chiede che fine abbia fatto l’umanità e la democrazia tra le marce fasciste che inneggiano alla tomba del duce e il commercio dei souvenir nostalgici. Ci si chiede come un’amministrazione che giuri sulla Costituzione non si renda conto di quale clamoroso errore sia non dedicare 370 euro del bilancio comunale, una cifra minima e facilmente reperibile, per sostenere il viaggio di un ragazzo verso la conoscenza. Le cronache ci riportano costantemente ai momenti più bui della nostra storia. L’attacco alla Senatrice Liliana Segre, la discriminazione di una bambina sull’autobus ad Alessandria, sono solo le drammatiche conseguenze di un clima di odio generato ripetutamente da alcune forze politiche. Conoscere la storia delle persecuzioni e degli stermini della seconda guerra mondiale significa fornire alle giovani generazioni la consapevolezza del passato, significa mostrare che il "male" è possibile e quali siano le conseguenze sociali, politiche, culturali di chi semina odio, razzismo e xenofobia. Senza questa consapevolezza non potremo sperare che la storia non si ripeta, non potremo sperare di costruire un paese migliore. Primo Levi diceva “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, auspico che l’amministrazione del Comune di Predappio si ravveda e che finanzi non uno ma cento viaggi della memoria".

Tolti i fondi al progetto "Promemoria Auschwitz": il sindaco spiega il perchè

Il Pd

"I viaggi della Memoria non sono una iniziativa "di parte" come lui sostiene ma costituiscono il modo di far conoscere alle nuove generazioni gli orrori dei campi di concentramento e dello sterminio della popolazione ebraica - commentano il segretario del Pd dell'Emilia-Romagna, Paolo Calvano e del Pd di Forlì Daniele Valbonesi -. Quei viaggi rappresentano uno strumento fondamentale per formare gli uomini e le donne di domani affinché quello che è stato non accada mai più e la democrazia e il rispetto della vita umana prevalgano sempre sull'odio e sulla violenza. Per questo il Pd dell'Emilia-Romagna e il Pd di Forlì si offrono di coprire le spese del viaggio". Scrive su twitter Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu: "È vero: i treni della memoria sono di parte. Sono dalla parte di 6 milioni di ebrei trucidati dai nazisti e dai loro servi fascisti, sono dalla parte di quegli oppositori di Hitler e Mussolini, di quei gay, rom, prigionieri di guerra trucidati nei lager. Per chi nega la partecipazione dei nostri ragazzi a quei dolorosi viaggi nella tragedia della Shoah c’è solo una parola. Miserabili".

L'Anpi

"Mi spiace molto che il sindaco non abbia confermato il contributo che il Comune dava per permettere a qualche studente di visitare Auschwitz - afferma Lodovico Zanetti vicepresidente Anpi provinciale Forlì-Cesena -. In questi giorni hanno dovuto dare la scorta ad una ragazzina dodicenne che in visita a quel campo ci andò su un carro merci piombato, e solo con molta fortuna riuscì a tornare, per le minacce ricevute da persone indegne. E magari, fare conoscere quella storia a più giovani possibili, quando qualcuno, oggi nega quei milioni di morti, sarebbe fondamentale per fare nascere una potente indignazione contro gli eredi di Hitler e Mussolini. Perché, e mi spiace doverglielo ricordare, corresponsabile di quell'eccidio fu un suo concittadino, che con le leggi razziali, impedì a Liliana Segre di frequentare la scuola, e che fu complice dei nazisti. E, francamente, trovo risibile la scusa della "parzialità" di quel viaggio. Certo, quel treno dovrebbe avere altre fermate, in Etiopia, dove i fascisti, da soli, sterminarono centinaia di migliaia di persone inermi, perfino con i gas, o in Libia, o sulle tombe di Matteotti, dei Rosselli, di Amendola, di Gramsci. Altra fermata a parte andrebbe fatta nella ex Jugoslavia ai campi di sterminio italianissimi dove morirono migliaia di serbi, sloveni e croati, colpevoli di voler difendere la loro patria. Ultima fermata, a Domenikos in Grecia dove i fascisti sterminarono un paese per rappresaglia, in una guerra iniziata, guarda caso il 28 ottobre". Quindi l'appello rivolgendosi al sindaco: "Ma dia retta, cambi idea e finanzi almeno una prima tappa di quella cultura antifascista che è alla base della nostra Costituzione"".

Italia Viva

Sulla questione interviene anche il coordinamento territoriale forlivese di Italia Viva: "E' grave che il sindaco di Predappio affermi che il treno della memoria è una iniziativa "di parte" perchè "va in un’unica direzione, cioè solo verso Auschwitz". Quale sarebbe la "parte" giusta secondo il sindaco e quale quella sbagliata? E soprattutto, per lui le due "parti" starebbero sullo stesso piano? Motivare il mancato contributo per la partecipazione con una frase del genere (tra le tante motivazioni che si potevano addurre) denota uno scarso rispetto dell'iniziativa, ma soprattutto della storia. Che ha chiaramente stabilito quale fosse la parte giusta e quella sbagliata nella tragica vicenda del nazifascismo. Banalizzare un'iniziativa rivolta alla trasmissione della memoria alle giovani generazioni della più grande tragedia dell'umanità, è un errore grave. Ma dimostra che ci sono anche tanti adulti che hanno bisogno di avere una maggiore consapevolezza di ciò che è successo: e allora forse il primo a dover salire su quel treno per capire e conoscere meglio di cosa si tratta, sarebbe proprio il sindaco di Predappio".

Il M5S

“Daremo noi ai due studenti di Predappio il contributo per poter partecipare al Treno per la memoria che il sindaco di Predappio gli ha negato. Quello che chiediamo al sindaco Canali però è in primo luogo di mettersi in viaggio con loro e poi successivamente di organizzare un treno per visitare anche i luoghi delle Foibe”, dichiarano Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, rispettivamente capogruppo e consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, in merito al caso della decisione del sindaco di Predappio. "Nelle prossime ore contatteremo le scuole che avevano intenzione di aderire a questa iniziativa per farci carico direttamente noi del contributo che il Comune non vuole offrire - spiegano i due consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle -. Ovviamente la giustificazione trovata dal primo cittadino di Predappio per non dare l’opportunità di visitare il campo di concentramento di Auschwitz è volutamente strumentale. Una tragedia immane come l’Olocausto non può e non deve essere sminuita ogni volta facendo riferimento alla poca rilevanza riservata all’altrettanta tragedia delle Foibe. Sorprende che a fare questa opera di rimozione culturale e storica sia un rappresentante delle istituzioni e che, a farne le spese, siano proprio coloro che dovrebbero tener viva la memoria, in questo caso dei giovani studenti. Ecco perché siamo disponibili a sostenere in prima persona le spese di questo contributo. Nel frattempo, però consigliamo al sindaco Canali si prenotare anche lui un posto sul treno per visitare il campo di Auschwitz e di viaggiare con i ragazzi. Sarebbe un gesto educativo. Successivamente potrà provvedere al più presto anche ad organizzare un viaggio nei luoghi della tragedia delle Foibe. Ci sembra il minimo che, come sindaco, possa fare” concludono Bertani e Sensoli.

"Trecentosettanta euro. Questo è il prezzo del negazionismo - commenta la senatrice Michela Montevecchi, vicepresidente della Commissione cultura e membro della Commissione diritti umani -. Una miseria come misera è l'idea che insegnare ai ragazzi l'Olocausto sia "di parte". Se nello sterminio sistematico e pensato di milioni e milioni di persone c'è una parte, è quella della disumanità. Proprio avere voglia di conoscere, imparare, esperire sulla propria pelle, come vogliono fare i giovani di Predappio, è il migliore antidoto alla brutalità. Non solo la brutalità di un passato sempre presente in atteggiamenti e pensieri di odio - come quelli che purtroppo la senatrice a vita Liliana Segre si ritrova sentirsi vomitare addosso anche oggi, al punto di dover vivere sotto scorta -, ma anche alla brutalità e alla miseria di rappresentanti delle istituzioni che perpetuano ignoranza e "non se ne vergognano", come ribadito dal vicesindaco di Predappio, Luca Lambruschi e dal suo "sodale", il sindaco Roberto Canali. Facciano una cosa, lor signori: i soldi - pubblici - sottratti all'istruzione dei due ragazzi, il comune li potrebbe investire in manuali di storia e libri di testimonianza sulla Shoah. Gliene possiamo consigliare quanti ne vogliono. Hai visto mai imparino qualcosa e cambino "parte"". 

Possibile

Commentano da Possibile: "Non finanziare il viaggio del "Treno della memoria" ad Auschwitz a due studenti perché si tratterebbe di una conoscenza della storia "di parte" è gravissimo. Ed è preoccupante che il sindaco sostenga questa posizione per diversi motivi: per l'importanza che Predappio ha ancora oggi, non solo città natale del Duce ma luogo in cui ogni anno si tengono commemorazioni di neofascisti e nostalgici; per la macabra maglietta "Aushwitzland" che l'anno scorso, proprio a una di queste commemorazioni, una donna indossava; perché proprio quest'estate il sindaco si era detto disponibile all'idea di tenere aperta tutto l'anno la tomba di Mussolini, così da incentivare il turismo (come se il fascismo fosse solo un'opportunità turistica). Ci uniamo al presidente dell'Anpi provinciale Miro Gori​ che ha definito la scelta «un incubo», che se  «lo sterminio di sei milioni di ebrei è una questione di parte, allora dovremmo buttare i libri di storia". Come dice Gori, "il Comune sbaglia due volte: visitare Auschwitz è un atto normalissimo di convivenza civile e di conoscenza, è proprio il minimo sindacale; inoltre che sia proprio Predappio a negare questa visita, un luogo simbolico che si ritrova invaso da negozi con oggetti del duce, nostalgici che fanno il saluto romano, è assurdo". Dopo che la nostra provincia ha subito, negli ultimi anni, episodi e attacchi di neofascisti, dopo i tanti episodi in tutta Italia, dopo il recente incendio alla libreria antifascista di Roma, gli attacchi alla senatrice Segre (testimone di Auschwitz) e la conseguente scorta, ecco un altro grave fatto che deve fare preoccupare molto".

Articolo 1

"Se il sindaco di Predappio ritiene che sia importante mandare degli studenti a visitare il santuario delle Foibe lo faccia, stanzi i soldi, organizzi percorsi di conoscenza - è il commento di Articolo 1 -. Nel frattempo, velocemente, senza indugio, riprenda a finanziare con i pochi spiccioli che gli sono richiesti, i viaggi alla conoscenza dell’orrore dei lager. Se il sindaco intende che siano viaggia a senso unico così come lo sono stati ai tempi del nazizmo si tranquillizzi, gli studenti torneranno. Molti, tanti, troppi non sono tornati da Oswiecim (è questo il nome del paese alle porte di Cracovia dove sorge Auschwitz) ma per fortuna, e fino a che la democrazia verrà preservata, viaggi di sola andata non ce ne saranno più".

Rifondazione Comunista

Commenta Chiara Mancini, segretaria di Rifondazione Comunista federazione di Forlì: "Le parole e il gesto, di negare i fondi a due studenti, del sindaco di Predappio Canali sono gravi e distorcono delle vicende storiche che dovrebbero essere patrimonio di tutti i cittadini. Ricordare e, soprattutto, recarsi ad Auschwitz per vedere cosa il fascismo e il nazismo hanno commesso dovrebbe essere un dovere di tutti, sindaco di Predappio in primis, a cui ci offriamo di pagare il viaggio per rendersi conto di quanto stupide siano stati le sue parole e il suo gesto.  Sminuire o fare degli accostamenti antistorici su un luogo di sterminio come Auschwitz è fare un oltraggio ai milioni di Ebrei, slavi, rom, dissidenti politici (tra cui migliaia di Comunisti), omossessuali, portatori di handicap e migliaia di altre persone, uccise e poi incenerite, solo perché dal regime venivano ritenute indegne di vivere.  La storia è una materia vasta e a volte controversa, ma mettere in discussione Auschwitz e i campi di sterminio significa tornare alle idee che hanno portato ad una tragedia così grande per l’umanità.  La polemica del Ssindaco sul muro di Berlino, sulle foibe o i gulag, poi, è antistorica perché identifica un intero  movimento, il Comunismo con tutte le sue ramificazioni e diversità, che ha più di 150 anni e milioni di aderenti con episodi molto diversi tra loro e che, per quanto esecrabili e odiosi in sè, erano contrari agli ideali e alla storia del movimento Comunista nel suo complesso e che gli stessi Comunisti hanno condannato da tempo. Tuttavia questo episodio è figlio di un revisionismo ormai dilagante. L’ultimo, in ordine di tempo, è stata la risoluzione del Parlamento Europeo in cui, dai socialisti alla destra, compresi tutti i partiti italiani dal Pd, alla Lega e Fratelli d’Italia con la sola astensione del M5s, hanno votato un falso storico paragonando il Nazifascismo al Comunismo.  E’ bene ricordare, infatti, che come si legge nell’appello dello storico Guido Liguori “mentre il nazifascismo, nel dare vita a una spietata dittatura e nel negare ogni spazio di democrazia, di libertà e persino di umanità, nel perseguitare fino allo sterminio proclamato e pianificato, le minoranze religiose, etniche, culturali, sessuali, cercò di realizzare i propri programmi, i regimi comunisti prima e dopo la guerra, allorquando si macchiarono di gravi e inaccettabili violazioni della democrazia e delle libertà, tradirono gli ideali, i valori e le promesse che aveva fatto”. Perciò, il sindaco Canali, proprio per il ruolo delicato che riveste si deve ricordare che se oggi abbiamo la democrazia e lui può fare il Sindaco, oltre a delle esternazioni del tutto errate sul piano educativo e storico, è perché moltissime comuniste e comunisti sono morti per liberare l’Italia e la stessa Predappio, oltre che il campo di sterminio di Auschwitz. Se avessero vinto i fascisti e i nazisti a quest’ora molti di noi sarebbero stati uccisi o starebbero in galera. E questo è bene sempre ricordarselo prima di parlare". 

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