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Protesta dei richiedenti asilo, Morrone: "L’espulsione immediata è un atto doveroso"

"E’ un’altra conferma del gravissimo errore politico e sociale che riguarda tutta la partita dell’accoglienza incondizionata, incontrollata e indiscriminata, con tutto quello che sta dietro a questo fenomeno sul piano economico", afferma Morrone

"La revoca dello status di richiedente asilo e l’espulsione immediata sono atti doverosi. Sarebbe infatti irresponsabile chiudere gli occhi di fronte ad atti come il sequestro dell’operatrice segregata  in una stanza per futili motivi da due stranieri ospitati a San Benedetto in Alpe. Si darebbe infatti l’idea a queste persone che in Italia è possibile compiere qualsiasi atto illegale senza pagare dazio. Aprendo la strada, come già accaduto, a qualsiasi comportamento contrario alla legge, contando sull’impunità consentita da quel deleterio permissivismo buonista usato nei confronti degli stranieri colpevoli di reati". E' quanto afferma il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, di fronte all’episodio accaduto venerdì alla lavoratrice della cooperativa Acquacheta.

“La questione è tuttavia ancora più ampia - aggiunge il parlamentare - ed è su questa che dovrà concentrarsi l’attenzione delle istituzioni e del Governo, oltre che il Consiglio dell’Unione dei Comuni, che chiediamo convochi una seduta straordinaria per chiarire l’episodio. Si deve infatti capire quanti dei 40 richiedenti asilo ospitati nel territorio in oggetto abbiano davvero il diritto a rimanere in Italia, da quanto tempo siano ospitati in quelle località, quanti abbiano già ricevuto un diniego alla richiesta di asilo e quanti, di conseguenza, abbiano fatto ricorso a nostre spese. Sappiamo che i due sequestratori sono nigeriani, che viene da questo paese africano, una delle economie emergenti del continente, una gran parte degli stranierisbarcati illegalmente in Italia, che è difficile credere fuggano da situazioni di guerra. Altro versante da indagare quello dei finanziamenti".

Per Morrone "la regola deve essere una sola: accogliere chi è accertato si trovi davvero in pericolo nel paese di origine, non più del 5 per cento degli stranieri sbarcati, e rimpatriare immediatamente chi entra nel paese illegalmente. ‘Non esiste un diritto umano a immigrare’, scritto nero su bianco in alcuna convenzione,perché questo diritto si scontrerebbe ‘con la sovranità di ogni Stato’ e con l’altrettanto sacrosanto diritto dei suoi cittadini a decidere autonomamente la politica immigratoria più confacente al futuro del proprio paese”.

FRATELLI D'ITALIA - Commenta Fratelli d 'Italia: "Siamo rimasti senza parole rispetto alla situazione accaduta nella cooperativa sociale di Portico e San Benedetto. Sono anni che diciamo che le politiche di assistenzialismo agli immigrati non funzionano e che regalare soldi per non far niente prima o poi avrebbe generato questi problemi. Fdi è stato l unico movimento politico in unione dei comuni a votare contro la convenzione impacchettata dalla prefettura che prevedeva di erogare 35 euro al giorno per ogni profugo. Il Pd ci ha sempre etichettato come razzisti  solo per continuare ad  erogare risorse alle proprie coop amiche. Ed ora ecco le conseguenze:un'operatrice  viene aggredita e presa in ostaggio dai profughi che pretendevano la loro paghetta.
Ora come Fdi chiederemo al presidente dell'unione di convocare in diretta streaming un consiglio affinché il (presidente) Frassineti venga a relazionare in aula su questa grave vicenda. Non possiamo più permetterci che le istituzioni siano schiave delle politiche clientelari del Pd e degli stranieri che pretendono soltanto a scapito dei tanti italiani in difficoltà. È ora di prendere dei provvedimenti. Presenteremo anche un'interrogazione parlamentare".

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