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Inceneritori, Ragni (Forza Italia): "Stop alla combustione dei rifiuti. Seguire l'esempio delle Marche"

Con un question time Ragni chiederà al sindaco di Forlì di dichiarare quando concretamente verrà spento uno dei due impianti forlivesi

La Regione Marche ha approvato all'unanimità una proposta di legge per vietare la combustione dei rifiuti. In base alla norma le Ata nei loro piano d'ambito non potranno più prevedere la pratica della combustione dei rifiuti e se lo hanno già fatto dovranno modificare il piano d'ambito e adeguarsi. Il divieto vale anche per tutti i derivati compreso il combustibile solido secondario. Unica eccezione per il biometano. Sulla scia di questo provvedimento il capogruppo comunale e coordinatore provinciale di Forza Italia, Fabrizio Ragni, annuncia la presentazione di un questione time a Forlì e un’iniziativa congiunta con i colleghi di partito in Regione Emilia-Romagna per chiedere "se anche nel nostro territorio si possa mettere la parola fine  ad una pratica del trattamento e trasformazione dei rifiuti ormai vecchia, antieconomica e costosa dal punto di vista della salute umana e dell’ambiente".

"Già per le politiche del 4 marzo avevo indicato due priorità in tema di ambiente, rifiuti e salute umana - premette l'esponente berlusconiano -. La prima proposta, al netto della possibilità che si possa varare anche in Emilia-Romagna una legge speculare a quella approvata nelle Marche è quella di riattivare al più presto il Tavolo interistituzionale in tema di diossine, furani e policlorobifenili (Pcb) nelle matrici ambientali ed alimentari del comprensorio forlivese  che nel novembre del 2012 avevano confermato l'esistenza di contaminazione, definita “diffusa e non trascurabile”, nel 57% degli alimenti indagati”. Così come segnali critici sono emersi dall'iniziativa del "biomonitoraggio volontario" per la valutazione della concentrazione dei metalli pesanti nelle unghie dei bambini forlivesi.

"La seconda proposta - spiega ancora Ragni - quella di avviare al più presto la chiusura di almeno uno dei due inceneritori di Forlì, mantenendo fede alle promesse dell'assessore regionale Paola Gazzolo e del governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini che proprio in visita a Forlì avevano fissato l'obiettivo di: “arrivare al mantenimento in funzione di un inceneritore soltanto” dei due di Hera e Mengozzi. Promesse, sia chiaro, non mantenute, che a nostro avviso avevano soltanto l'utilità in chi amministra di gettare fumo negli occhi della popolazione".

Con il question time Ragni chiederà al sindaco di Forlì di dichiarare quando concretamente verrà spento uno dei due impianti forlivesi. "Ad oggi - conclude -abbiamo soltanto la certezza: che nel caso si verifichi lo spegnimento prima del 2020 dell’inceneritore di Ravenna una parte dei rifiuti della città vicina saranno trasferiti proprio  nell'impianto di Forlì. E un’ avvisaglia si era già avuta nel recente caso dei rifiuti di  Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo, che, non potendo essere più portati alla discarica Tre Monti di Imola, dovevano, secondo una prima disposizione regionale, essere  portati nell’impianto di Forlì".

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