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Centro storico, i Verdi: "Non c'è alcun progetto. Togliere il mercato sarebbe il colpo di grazia"

A presentarlo sono i Verdi, che rivendicano "politiche lungimiranti, al passo con i tempi, rispettose della storia e della memoria dei cittadini forlivesi

Un progetto per il rilancio del centro storico. A presentarlo sono i Verdi, che rivendicano "politiche lungimiranti, al passo con i tempi, rispettose della storia e della memoria dei cittadini forlivesi, capaci di riportare abitanti e attività economiche nel cento della città, contrastando il degrado invece di farne un luogo per "panem et circenses". Gli esponenti del partito del sole sorridente aprono così un dibattito "sui bisogni veri della città e della comunità forlivese". I Verdi condividono "l'obiettivo di incentivare e sostenere la riqualificazione e rivitalizzazione del centro storico, ma di fronte a proposte come quelle sul tappeto non possiamo che metterne in evidenza criticità e carenze anche se non ci pare che vi sia la minima capacità per rimuoverle o superarle".

Ripensare i luoghi e gli spazi

Per i Verdi è stata persa "un'occasione straordinaria, rifiutando di prendere in considerazione la proposta di presentare per il bando delle periferie il progetto per la conclusione e completamento del San Domenico, affossato dalla giunta precedente, che poteva e doveva comprendere anche la riqualificazione di tutta la piazza con la demolizione di tutto il parcheggio, barcaccia compresa. Esisteva un progetto a livello di definitivo redatto dai vincitori di un concorso internazionale ma motivi privi di fondamento ne hanno precluso la presentazione un anno fa, privilegiando una disorganica sommatoria di altre opere che non a caso non hanno consentito alla città di qualificarsi nei primi 25 posti, quelli che hanno ottenuto da tempo i finanziamenti richiesti e preferendo presentare una domanda per la sola metà del finanziamento ammissibile (circa 9 milioni contro i 18 finanziabili). Si è cercato successivamente di rimediare, ma la tardiva reviviscenza dell’incarico di progettazione affidato anni fa non ha ancora indicato ai progettisti cosa progettare". Per i Verdi, "a pretesa di realizzare solo una parte del “giardino “ si scontra con gli obiettivi fissati dalla Soprintendenza".

"Le somme complessivamente disponibili per il San Domenico ammontano attualmente complessivamente a 2,3 milioni di euro - viene illustrato -. 1,5 milioni di euro vengono dal Ministero per i Beni Culturali per effetto della rimodulazione, 500 mila euro dalla Fondazione Cassa dei Risparmi per effetto di un accordo deliberato e sottoscritto, 300mila provenienti dal bando della Presidenza del Consiglio per la riqualificazione urbana, anche se siamo sempre in attesa della conferma dell’effettiva erogazione. Si torna ad affermare che si tratta di una somma in grado di garantire la completa riqualificazione della Piazza, con l’eliminazione della barcaccia e il restauro dell’intera area esterna al San Domenico".

Per quanto riguarda il Palazzo del Merenda "non si dispone né di un progetto generale, museografico ed edilizio mentre naviga ancora nel porto delle nebbie quello relativo al primo consolidamento. Soprattutto vogliamo fare notare che i pochi soldi fin qui stanziati derivano dall’emendamento che nel primo bilancio di 3 anni fa fu imposto dal nostro consigliere pena il suo voto contrario". Viene infine proposto "di valutare l'utilizzo dell'ex sede dei vigili in corso della Repubblica come naturale estensione degli istituti culturali di palazzo del Merenda, per il quale è necessario e non dilazionabile un progetto stralcio per la riapertura dello scalone principale".

Sull'ex Santarelli, "non si condividono le destinazioni individuate, prive di una intrinseca utilità per la città e i suoi abitanti, soprattutto quelli di età più avanzata. L’ennesimo contenitore per non ben precisate e mutevoli attività culturali determina una offerta ridondante e priva di reali necessità mentre per la collocazione strategica il complesso del Santarelli potrebbe integrare in modo efficace le funzioni dell’adiacente casa di riposo"." Intendiamo aprire a questo proposito un dibattito nella città - affermano i Verdi -. Non possimo avere un nuovo “contenitore” vuoto senza utilità reale mentre in prospettiva mancano servizi per gli anziani moderne strutture di ospitalità, con servizi funzionali, ambienti accoglienti e confortevoli, dove possa essere offerta una adeguata attività assistenziale. Andrebbero analizzati in prospettiva i bisogni di quella che è ormai la parte preponderante della comunità forlivese cercando esperienze nuove, di incontro tra giovani ed anziani, che sarebbe auspicabile sperimentare anche nella nostra città.

Capitolo Campus universitario: "Deve essere esclusa la realizzazione del Parcheggio di 100 posti previsto dalle tavole di sistemazione dell’area, deve altresì essere restituita alla città l’area indebitamente recintata e utilizzata a parcheggio per i professori essendo di gran lunga sufficienti gli oltre 100 posti già esistenti nella zona verso l’ex padiglione maternità e nell’area antistante l’ex pronto soccorso, aree pavimentate e già al 50% già utilizzate attualmente".

Città delle connessioni

Per i Verdi "occorre prevedere la riqualificazione e pedonalizzazione e l’arredo delle vie che da Piazza Cavour attraverso piazza del Duomo e corso Garibaldi la connettono col San Domenico e la nuova piazza G.Da Montefeltro, Via Cobelli e Bufalini, completando l’opera di arredo e riqualificazione di Piazza Dante e del Monumento ai caduti, mettendo a dimora nuove alberature. E’ inutile posizionare il chiosco di informazioni al San Domenico, sarebbe più opportuno utilizzare un negozio esistente in altra parte della città, magari nella piazza centrale". Inoltre occorre "rivedere le modalità di scelta degli interventi sulle rotonde, secondo un progetto avente respiro culturale, evitando brutture vere e proprie come quelle in prossimità del cimitero o di piazza del Lavoro, una vera e propria offesa visiva".

Logistica della bellezza

"Il centro - viene evidenziato - deve tornare ad essere la destinazione principale dei cittadini e per questo devono attraversarlo le linee urbane di mezzi pubblici, collegando i quartieri periferici col centro della città. Il rifiuto pervicace di consentire il passaggio in centro del maggior numero di linee urbane, frutto di scelte sbagliate del passato che non si ha il coraggio di ribaltare, è un ostacolo reale al ritorno dei cittadini in centro. Proponiamo un efficiente sistema di parcheggi scambiatori su cui si devono attestare 2 linee perpendicolari fra loro di mezzi con cadenza di 10 – 15 minuti massimo, a cui si devono comunque unire le corse normali dei bus urbani. Ciò costituirebbe un efficace mezzo per riportare i cittadini in centro. A ciò deve unirsi una più stringente regolamentazione degli accessi dei mezzi di consegna delle merci promuovendo la sostituzione dei veicoli con mezzi elettrici o a metano. Una proposta in tal senso elaborata dall’assessore Verde 12 anni fa giace inutilmente negli uffici".

Questione mercato

Per i Verdi l'ipotesi di spostare il mercato da piazza Saffi rappresenterebbe "il colpo di grazia per un centro storico già ferito a morte dalla realizzazione dell’ipermercato. Noi verdi siamo stati protagonisti della battaglia per il trasferimento del mercato in piazza, è sotto gli occhi di tutti la funzione positiva della sua presenza. Spostarlo sarebbe una azione deleteria e irresponsabile che contrasteremo in ogni modo". Infine "deve essere abbandonata l’idea priva di fondamento della demolizione della scuola media ex numero 4 in via Felice Orsini: i motivi dichiarati non ci appaiono fondati né ci paiono veritiere le c.d. perizie che ne attesterebbero la pericolosità. Temiamo che la proposta nasconda qualcosa di non dichiarato e questo modo di operare non ci piace".

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