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Referendum lavoro, la Cgil: "Scegliere al più presto la data del voto"

La Cgil chiede che la data della consultazione referendaria e quella per le elezioni amministrative coincidano

"Fissare al più presto la data del voto referendario". I segretari della Cgil di Forlì e Cesena, Paride Amanti e Silla Bucci, hanno incontrato mercoledì mattina Maria Giulia Borriello, facente funzione del Prefetto Fulvio Rocco De Marinis. "E in considerazione delle imminenti elezioni amministrative, che coinvolgeranno comunque milioni di elettori italiani, la Cgil chiede con forza che la data della consultazione referendaria e quella per le elezioni amministrative coincidano, per consentire un notevole risparmio di risorse pubbliche il cui spreco, in caso di due date di consultazione elettorali ravvicinate e non coincidenti, non sarebbero ne comprese ne approvate dai cittadini!  sia per evitare di interrompere più volte l' anno scolastico", evidenziano Amanti e Bucci.

"Fissare la data significa permettere ad ogni singolo cittadino di informarsi, di poter partecipare ed anche, di rendere trasparente ed espliciti il tempo che si ha per una eventuale modifica legislativa delle norme sottoposte a referendum - proseguono i sindacalisti -. E' già passato troppo tempo la Corte Costituzionale ha ammesso al referendum i 2 quesiti, voucher e appalti,  11 gennaio scorso". La Cgil ricorda che 2nel corso del 2016 la Cgil ha promosso in tutta Italia una imponente campagna di raccolta di firme su tre proposte referendarie e su una legge di iniziativa popolare. L’esito è stato oltremodo positivo e sulle tre proposte referendarie e sulla legge di iniziativa popolare si sono registrate oltre 4 milioni di firme certificate"-

"Il tema dell’ iniziativa referendaria era volto a cancellare normative recenti, in particolare il Jobs Act, che hanno, in tempi recenti,  ridotto o cancellato importanti diritti per i lavoratori - continuano Amanti e Bucci -. La proposta di legge di iniziativa popolare ha avuto invece a tema il sostegno ad un imponente lavoro giuridico per portare alla discussione in Parlamento una Carta dei Diritti del lavoro, che riscriva complessivamente la materia in modo organico e positivo. Il testo della proposta di legge ha ricevuto apprezzamenti per il rigore e la organicità con la quale essa è costruita". 

"Pertanto ammessi al voto sono i restanti due quesiti referendari - continuano -. Uno si propone di cancellare i “voucher”, che con il loro uso hanno dequalificato il lavoro, coperto il lavoro nero e reso impossibile la sua rilevazione da parte degli organi di controllo preposti.  L’altro ha come tema la abolizione di norme che hanno deresponsabilizzato le aziende committenti rispetto a comportamenti scorretti della azienda appaltatrice di determinati servizi". Amanti e Bucci hanno perciò chiesto "di operare per una sensibilizzazione del Governo Nazionale".

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