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Referedum trivelle, Corvini e Gentilini: "Un mare di ragioni per votare sì"

"Sì, un mare di ragioni. Il voto di domenica sta assumendo, ora dopo ora, significati sempre più importanti e decisivi per la fase politica che stiamo vivendo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"Sì, un mare di ragioni. Il voto di domenica sta assumendo, ora dopo ora, significati sempre più importanti e decisivi per la fase politica che stiamo vivendo. I nostri stretti e quotidiani contatti con la cittadinanza dimostrano una nuova ed importante voglia di partecipazione che va oltre il risveglio primaverile. Il tutto a partire dal rendersi conto che la stagione dei proclami e degli slogan sta mostrando il suo gradito declino. Le impellenti necessità sociali, la morsa della crisi economica, le crisi internazionali richiedono competenza e serietà sempre meno garantite da amministratori che, a tutti i livelli, dimostrano solo di saper polemizzare con infantile arroganza. 

Il voto chiama i cittadini ad esprimersi su un argomento che può segnare lo spartiacque fra intraprendere definitivamente la strada della ricerca e dell'applicazione di generare di energie ecosostenibili, oppure continuare nella direzione dell'energia ricavata dal sottosuolo che indiscutibilmente possiamo definire, insufficiente, vincolo squilibrato e inquinante delle forze economiche mondiali. Francia, Croazia e altri paesi del Mediterraneo hanno già deciso il blocco delle estrazioni. La scelta risiede nel dovere di salvaguardare l'ecosistema del mare più bello del mondo. La scelta risiede nell'accelerare la fase di ricerca e di investimenti verso l'energia eolica, fotovoltaica, geotermica e verso la tecnologia che permette il risparmio energetico. Concedere permessi estrattivi trentennali o eterni non è scelta semplicemente avventata . E' una non scelta.

E'  mantenere clientelismi e poteri, è favorire corruzioni come recentemente verificato, è anteporre i soliti interessi di pochi al bene di tutti. Il voto di domenica evita il rinnovo delle concessioni di trivellazioni entro le 12 miglia ed impone di non generarne altre. Il voto chiede a questo Paese di riprendere rapidamente investimenti puliti e rispettosi del mondo, dell'aria e del mare che dovremo lasciare ai nostri figli. Contro tali principi si pone l'invito sgradevole ed illegale di Renzi e del Pd di non andare a votare. Il "rottamatore", il moderno leopoldo, senza tentennamenti cerca di dire agli italiani che il loro futuro sarà rappresentato dalle piattaforme vicino all'isola di San Domino, dagli sversamenti in mare a fianco dei pescherecci vongolari, dall'abbassamento delle spiagge sul delta del Po con abitudinari allagamenti, dalle spadare siciliane che perderebbero centinaia di miglia di mare per poter lavorare. Esprime contemporaneamente l'offesa alle intelligenze del nostro popolo dichiarando la complessità dell'argomento come se solo la sua, o quella dei suoi vassalli e paggi, potesse comprendere l'argomento energetico. 

Contro chi cerca di trasformare la democrazia sostenuta dal confronto fra diverse posizioni in un monologo noioso ed impotente, non ci resta che un monosillabo, tanto semplice quanto importante: Sì.  Sì al ribadire la centralità costituzionale del popolo sovrano. Sì al voto come massima espressione di democrazia. Sì all'abrogazione delle concessioni delle trivellazioni dei nostri mari e delle nostre terre che adoriamo. Abbiamo uno splendido mare di ragioni per votare sì domenica.  Andate a votare e sceglietene una". 

Tatiana Gentilini - capogruppo
Fabio Corvini - consigliere
Gruppo Misto Forlì

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