Referendum costituzionale, il segretario nazionale del Prc Paolo Ferrero spiega le ragioni del "No"

Le ragioni sociali ed economiche per votare "No" al referendum costituzionale del 4 dicembre. Questo sarà l’argomento dell’iniziativa di martedì alle 21 nella sala del Foro Boario di Forlì che vedrà la presenza del segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero e del presidente provinciale Anpi, Tamer Favali. La serata sarà coordinata da Chiara Mancini, portavoce dei Giovani Comunisti/e di Forlì e componente della segreteria del Prc. 

"La “deforma” costituzionale, infatti, mira soprattutto a concentrare i poteri nelle mani del governo e ridurre quelli del parlamento per avere la forza (senza un ampio consenso democratico) di smantellare e privatizzare, secondo l’ideologia neoliberista, i diritti sociali e il welfare state, a partire dalla sanità e dall’istruzione pubblica - afferma Nicola Candido, segretario di Rifondazione Comunista federazione di Forlì -. Tale processo è già in atto e diffuso in molti paesi europei ed è fortemente sostenuto da quei poteri nazionali (Confindustria) e sovranazionali (Banca Centrale Europea, agenzie di reating, governo tedesco, ecc.) che mirano, esplicitamente, allo smantellamento delle Costituzioni nazionali perché limitano la realizzazione delle politiche economiche neoliberiste". 

"In pratica, la “deforma” costituzionale del governo Renzi non tende a rendere migliore il processo legislativo o più semplice l’architettura dello stato, ma ha l’obiettivo di limitare l’influenza dei cittadini nella formazione delle leggi e nelle decisioni che lo Stato assumerà nei prossimi anni - conclude -. Nessuno deve disturbare il “manovratore”, il Governo, anche se realizza provvedimenti impopolari e fa pagare il costo della crisi, creata dalle politiche economiche neoliberiste, ai cittadini e alle fasce deboli della popolazione".