Regionali, Ragni (Fi) ritira la disponibilità a candidarsi: "Impegni di lavoro inderogabili"
Niente campagna elettorale per il coordinatore comunale azzurro: "Dopo intensa e sofferta riflessione ho dunque comunicato la decisione di ritirare la mia disponibilità"
Niente campagna elettorale per le elezioni regionali del 26 gennaio per l'avvocato Fabrizio Ragni, coordinatore comunale di Forza Italia Forlì, che in una nota stampa ha annunciato di ritirare la sua candidatura. "Ringrazio il Partito e i suoi organismi dirigenti locali, regionali e nazionali per aver individuato nella mia persona uno dei possibili candidati di Forza Italia nel collegio per le elezioni regionali del 26 gennaio 2020 in Emilia-Romagna - ha spiegato il professionista. La mia iniziale disponibilità era motivata dallo spirito di servizio che ha sempre contraddistinto la mia attività politica, ieri come oggi. Dunque non s’è mai trattato di un’ auto-candidatura ma un’ indicazione che si voleva richiamare allo spirito di bandiera da far valere in questa importante competizione elettorale. Ma dovendo fare coesistere il dovere professionale di legale penalista e cassazionista, con gli impegni richiesti in questa breve ma intensa campagna elettorale, sono stato costretto mio malgrado a constatare l’impossibilità di far coesistere in questa fase l’impegno politico con gli obblighi di lavoro quotidiani e inderogabili. Dopo intensa e sofferta riflessione ho dunque comunicato ai vertici di Forza Italia la decisione di ritirare la mia disponibilità, constatato che motivi di lavoro non mi consentono di poter dare quel contributo ampio e totale necessario in una tornata elettorale che, mai come questa volta, si presenta decisiva per le forze politiche del centrodestra nella nostra regione. Mantengo, altresì nel mio ruolo il mio impegno a fornire aiuto ed esperienza ai colleghi di partito che volessero condurre sul territorio le battaglie sul rilancio del territorio, il rinnovamento ed il ricambio istituzionale, maggiore sicurezza per imprese e cittadini, la diminuzione della pressione fiscale e burocratica che incombe soprattutto sul ceto medio produttivo, ovvero la spina dorsale della nostra laboriosa comunità”.