rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Regione, centro-destra senza candidato. Tassinari: "Ma il problema è chi passa il segno?"

A gettare il sasso nello stagno è stato un documento del sindaco di Rocca San Casciano, Rosaria Tassinari, del Nuovo Centro Destra, che provocatoriamente ha annunciato la firma per la candidatura di Roberto Balzani

Se le acque sono molto agitate in vista delle elezioni regionali, con lo scossone sulle primarie del Partito Democratico, anche in casa centro-destra non mancano divergenze e malumori. A gettare il sasso nello stagno è stato un documento del sindaco di Rocca San Casciano, Rosaria Tassinari, del Nuovo Centro Destra, che provocatoriamente ha annunciato la firma per la candidatura di Roberto Balzani, considerato che in casa centro-destra non si sta parlando del candidato per il massimo scranno della Regione.

Un gesto che, però, ha scatenato l'ira del segretario del partito Stefano Gagliardi che ha parlato, in un'intervista, di gesto fuori luogo, un atto con cui si è passato il segno. Da parte sua risponde Tassinari: “Il problema principale della politica di oggi non è se devono governare i giovani o i vecchi, la sinistra o la destra e se all’interno dei partiti qualcuno “passa il segno”, ma è quello di essere capaci di porsi delle domande fondamentali e cercare le risposte, anche se difficili e complicate, su quale futuro vogliamo per l’Emilia Romagna e, di conseguenza, per l’Italia”.

Spiega quindi Tassinari: “E’ in questo contesto che, come sindaco e cittadino, ho lanciato qualche giorno fa il documento “Cinque sassi nello stagno del centrodestra dell’Emilia Romagna”, appoggiato poi anche da altri sindaci e da elettori e cittadini di ogni orientamento politico. La preoccupazione di tanti cittadini non è quella delle beghe politiche o partitiche, ma quella di avere davanti progetti su cui poi andare a votare alle primarie o alle elezioni vere per il governo della nostra Regione fra qualche mese. Alle forze politiche di centrodestra chiedo: Chi ha preparato o sta preparando un “Progetto Regione” per i prossimi cinque anni in Emilia Romagna?”

E sempre la Tassinari: “Mentre il modello politico, sociale e direi quasi “antropologico” della regione rossa (riferimento per molti in Italia e all’estero dal 1945 a oggi) si sta sgretolando non solo grazie alle indagini giudiziarie, ma soprattutto per un esaurimento storico di quella visione politico-culturale alla fine della sua parabola, perché nessuno riesce a proporre un’analisi, un dibattito, una discussione per arrivare a una proposta credibile? Perché nessuno si chiede perché siamo arrivati a questo punto? Perché devono lanciare i primi sassi nello stagno tre sindaci di periferia e di montagna? Si continua a parlare di coalizioni e alchimie politiche, ma non vedo alcuna idea di Regione, nulla sui problemi di competenza regionale che riguardino la gente ogni giorno, sui quali noi sindaci ci troviamo a fare i conti ogni mattina, quando saliamo le scale del Comune: inceneritori, aeroporti, sanità, tariffe, gestione dei servizi sociali”.

“Faccio un esempio che interessa tutti e ognuno degli oltre quattro milioni di emiliano romagnoli e su cui nessuno parla: Perché per fare esami importanti che riguardano la nostra salute bisogna aspettare tre-sei mesi, mentre nel privato bastano tre-sei giorni, anche nella nostra “Regione modello” da Piacenza a Rimini? Come affrontare questo e tanti altri problemi? Il documento da noi sindaci proposto vorrebbe muovere non solo lo stagno del centrodestra, ma della politica regionale in generale, come stanno facendo altri (pochi) nel centrosinistra per le primarie, per aprire un dibattito su questi temi, che al momento manca. E soprattutto per tentare di arrivare a due “Progetti Regione” da offrire agli elettori dei due schieramenti. Senza il nostro documento, il centrodestra restava silente”.

Ed infine: “Non basta più pensare solo a contrapporsi alla coalizione, senza proporre temi di discussione. Bisogna che tutte le forze politiche dell’Emilia Romagna, se vogliono rinnovare il modello di “laboratorio politico” nazionale, riscoprino un grande desiderio di confronto con gli elettori sui temi, per arrivare al “Progetto di futuro per la nostra Regione e per l’Italia”. E noi sindaci sappiamo bene quanto le politiche regionali incidano sulla vita quotidiana delle persone”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regione, centro-destra senza candidato. Tassinari: "Ma il problema è chi passa il segno?"

ForlìToday è in caricamento