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"Ex amministratori lungimiranti sulla siccità, lo siano anche i futuri"

"Abbiamo avuto modo con tutti i consiglieri di visitare questo impianto che dimostra tutta la lungimiranza dei sindaci di allora", spiega la presidente della commissione Territorio ambiente e mobilità, Manuela Rontini

Missione in Romagna per la commissione Territorio ambiente e mobilità dell'Assemblea legislativa che venerdì ha visitato la diga di Ridracoli. L'impianto è gestito da Romagna Acque- società Fonti, un consorzio di Comuni romagnoli a capitale pubblico e serve 56 comuni e 3 province (Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna) con un'unica cabina di regia. Dalla raccolta alla potabilizzazione fino alla distribuzione, la società gestisce il 50% dell'acqua prodotta in Romagna. La diga ad arco, con un'altezza di 103 metri e un invaso di 33 milioni di metri cubi d acqua, oltre ad essere un esempio di sviluppo sostenibile, circondata da un parco naturale, è anche uno tra i 521 impianti italiani più strutturati, con circa 900 punti di osservazione e di controllo delle acque.

"Quest'estate sono cresciuti i consumi (+4 milioni di metri cubi, ndr) con il maggior turismo in Riviera", spiega il presidente di Romagna Acque, Tonino Bernabè. "Ma la disponibilità d'acqua è calata. Fortunatamente la società è riuscita con un sistema integrato di fonti e il nuovo impianto di potabilizzazione a Ravenna a fornire acqua, risparmiando così i prelievi dalla diga". "Abbiamo avuto modo con tutti i consiglieri di visitare questo impianto che dimostra tutta la lungimiranza dei sindaci di allora", spiega la presidente della commissione Rontini -. Vedere come Romagna Acque ha affrontato il problema della siccità apre una riflessione per il futuro: speriamo che anche i futuri amministratori siano ugualmente lungimiranti". Tra i consiglieri che hanno visitato la diga, Andrea Liverani, Gabriele Delmonte e Marco Pettazzoni (Lega Nord), Lia Montalti, Nadia Rossi, Massimo Iotti, Roberto Poli, Paolo Zoffoli e Valentina Ravaioli (Pd), Silvia Prodi (Misto-Mdp) e Andrea Bertani (M5s). 

L'emergenza

Per la siccità dei mesi scorsi, il Governo estende la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale all’intero territorio dell’Emilia-Romagna, dopo che lo scorso 22 giugno era già stato riconosciuto per le province di Parma e Piacenza. La decisione è stata assunta nella seduta di venerdì del consiglio dei Ministri. “Si tratta di una notizia attesa, frutto del lavoro condotto in piena estate dalla Protezione Civile regionale e dal Dipartimento nazionale - commenta l’assessore alla protezione civile, Paola Gazzolo -. A fronte delle criticità legate ad una situazione eccezionale, viene accolta interamente e in tempi celeri la richiesta formulata dal Presidente Stefano Bonaccini”.

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