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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Regolamento di Polizia Urbana, il Pd: "Inutilmente repressivo contro i più umili"

Questa la dura reazione del Gruppo consiliare del Partito Democratico di Forlì al regolamento approvato nella nottata tra lunedì e martedì dal Consiglio comunale

Il nuovo Regolamento di Polizia urbana? "Colpisce inutilmente i più umili. Una repressione del sindaco Gian Luca Zattini e del vice Daniele Mezzacapo che non ha a che vedere con la civile convivenza e la sicurezza". Questa la dura reazione del Gruppo consiliare del Partito Democratico di Forlì al regolamento approvato nella nottata tra lunedì e martedì dal Consiglio comunale. Per i dem sono "numerosi gli ostacoli posti dalla Lega per affrontare una reale discussione: Ricordiamo come Mezzacapo ha tentato fin da subito lo strappo portando nel Consiglio comunale del 27 luglio – dopo una sola Commissione - un testo di 65 articoli nonostante che la maggioranza delle forze politiche – tra cui la Civica di Zattini – avevano chiesto altre Commissioni per approfondire e discutere gli emendamenti, ascoltando il parere di dirigenti e forze di polizia locale; solo dopo numerose ore di discussione in quel Consiglio si è aperto ad un anomalo tavolo informale con i capigruppo nel mese di settembre".

Proseguono dal Pd: "Abbiamo reso chiaro fin da subito che la sede dove si discutono gli atti sono le Commissioni, rendendoci disponibili a ritirare gli emendamenti minori – come indicati con apposita email indirizzata all’amministrazione; la maggioranza non voleva tornare in commissione, preoccupata di non si comprende quale pubblicità e trasparenza, e ci ha costretti ad affrontare il tutto in una sede informale; l’esito è stata una farsa: la maggioranza si è presenta all’ultimo incontro confusa e con un ritardo di oltre 40 minuti perché non aveva ancora preparato la linea da tenere sui nostri emendamenti, limitandosi ad un “sì”/“no” senza motivazioni o discussione; tale atteggiamento ha dimostrato che l’apertura alla discussione era solo un bluff".

Numerose le norme contestate oggetto degli emendamenti dei Dem: "Abbiamo proposto oltre 50 emendamenti per correggere e migliorare il testo, sia nella parte sostanziale che nella forma – spesso lacunosa o contraddittoria; abbiamo chiesto di stralciare il sequestro dell’elemosina, l’attendamento dei circhi che esibiscono e sfruttano gli animali – aspetto che contraddice la volontà dell'amministrazione di tutelare il benessere animale - di eliminare tutte le nuove burocrazie a carico di associazioni ed enti di volontariato, di esercenti e titolari di immobili".

"Abbiamo proposto che le persone indigenti, in stato di disagio psichico o semplicemente senza fissa dimora che usano panchine o aree pubbliche per dormire non siano sanzionate – somma che non riusciranno mai a pagare - e – invece - che gli agenti contattino gli enti e le autorità affinché si occupino di loro per l'immediata assistenza; la Lega ha bocciato l’emendamento, mentre segnaliamo l'astensione o il voto favorevole di alcuni consiglieri di maggioranza, comunque non sufficienti per far passare la proposta", proseguono.

"Tutto questo ci è parso contraddittorio da parte di una Amministrazione e maggioranza che in apertura del mandato ha richiamato la lettera del vescovo Livio Corazza indirizzata ai neo-eletti amministratori, in cui individuava negli ultimi le persone cui prestare maggiore attenzione e tutela. Dispiace – quindi - che la maggioranza – anche la componente più moderata – abbia preferito andare a traino dei modi e dei contenuti della Lega e di Mezzacapo, producendo un testo che moltiplica gli obblighi, i divieti e le sanzioni, senza accogliere il nostro emendamento che posticipava l’entrata in vigore del regolamento al 1 gennaio 2021 per consentire una capillare ed efficace informazione dei cittadini; così probabilmente conosceranno di queste regole dettagliate solo quando ne subiranno le sanzioni", concludono.

"La chiusura ideologica e pregiudiziale della Lega e di Mezzacapo, sulla quale si segnala il silenzio assenso di Zattini, è andata nella direzione opposta del lavoro svolto con l’assessore Paola Casara sul regolamento dei contratti: commissioni per discutere gli emendamenti, correzioni al testo, ed ampia convergenza politica nel voto in Consiglio - concludono -. Evidenti – pertanto – i motivi che ci hanno portato ad un voto contrario".

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