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Revisione organica della guida turistica: risoluzione in Regione

"Nel nostro Paese manca una normativa nazionale e organica sulla professione di guida turistica ad oggi regolata da leggi regionali frammentarie ed eterogenee", spiega Ravaioli

La legge 97/2013 ha recepito l’obbligo, posto dall’Unione Europea, affinché l'abilitazione alla professione di guida turistica sia valida su tutto il territorio nazionale prevedendo, tuttavia, l'individuazione con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo di "siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico per i quali occorre una specifica abilitazione". "I successivi decreti attuativi del Ministero - spiega la consigliera Valentina Ravaioli, vicepresidente dalla commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità - che individuano più di 3.000 siti ‘di particolare interesse’ per i quali è richiesta una specifica abilitazione all'esercizio della professione rilasciata da parte delle Regioni e delle Province autonome, sono stati oggetto di una sentenza di annullamento del Tar del Lazio, valutandoli in contraddizione con lo spirito originario della legge".

"Nel nostro Paese manca una normativa nazionale e organica sulla professione di guida turistica - prosegue la consigliera Pd - ad oggi regolata da leggi regionali frammentarie ed eterogenee". "Allo scopo di sollecitare l’avvio di un tavolo tecnico - conclude Ravaioli - per una nuova legge che regolamenti l'accesso alla professione di guida turistica e che sia frutto anche dell'esperienza dei professionisti del settore, è stata presentata una risoluzione, che mi vede prima firmataria, che impegna la Giunta della Regione Emilia-Romagna, ad attivarsi in tutte le sedi, anche tramite la Conferenza Stato Regioni, per chiedere al Governo e ai Ministeri competenti di assumere iniziative volte a provvedere, nel rispetto dei principi costituzionali ed europei, a una revisione organica e complessiva della disciplina della professione di guida turistica, che riguardi anche i requisiti di accesso all'abilitazione e le relative modalità di verifica, uniformi su tutto il territorio nazionale, al fine di assicurare la valorizzazione e la tutela del patrimonio naturale, storico e artistico italiano e contrastare fenomeni di abusivismo nell’esercizio della professione". 

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