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Alluvione, la ripartenza

"Abbiamo barcollato, ma ci siamo rimessi in piedi": dopo l'alluvione riapre parzialmente la sede di Rifondazione Comunista

Nella mattinata sarà inoltre possibile firmare per la proposta di legge nazionale sul salario minimo (10 euro) e quella regionale contro l'autonomia differenziata

"Abbiamo barcollato, ma ci siamo rimessi in piedi". Bruno Basini, segretario della Federazione di Forli del Partito della Rifondazione Comunista, annuncia la riapertura parziale della sede di via Locchi, devastata dall'alluvione del 16 maggio scorso. L'ondata di acqua e fango che ha invaso il locale, ricorda Basini, "ha causato danni enormi, distruggendo praticamente tutto. Ma il lavoro volontario di tanti iscritti e non, ed una solidarietà attiva espressa anche da fuori città, ci ha permesso ad oggi di poter rimettere anche se parzialmente in attività la sede". Sabato, dalle 9,30 alle 12, la sede sarà aperta a tutti coloro che hanno dato un contributo per la riapertura, venendo da vicino ciò che è stato fatto e quello ci sarà da fare e come fare. Nella mattinata sarà inoltre possibile firmare per la proposta di legge nazionale sul salario minimo (10 euro) e quella regionale contro l'autonomia differenziata.

La sede era stata acquistata nei primi anni 2000. L'alluvione ha spazzato via tutti i documenti, i manifesti ed i libri accumulati in oltre trent’anni di vita del partito. "I danni materiali non sono minimamente paragonabili però alla perdita morale e storica", aveva rimarcato Basini. Nei giorni successivi al disastro sono accorsi il segretario della Federazione di Forlì Basini e la tesoriera Mirca Bagattoni, che hanno constatato la grave situazione. L'acqua ed il fango hanno invaso il seminterrato ed è salita fino ad un metro e mezzo dei locali superiori. In aiuto sono arrivati i condomini di via Locchi, ma anche una squadra di ragazzi della Fiom di Forlì e una squadra delle Brigate della Solidarietà Attiva della regione con il segretario di Rifondazione dell’Emilia-Romagna, Stefano Lugli, e tanti volontari. Il prezioso aiuto di un volontario archivista ha permesso di salvare qualche documento.

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