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Venerdì, 29 Settembre 2023
Politica

Rifiuti abbandonati in città: "Una forma di violenza civile"

Il vice coordinatore del Quartiere Resistenza: "Servirà una azione di controllo pervicace sul territorio delle forze di polizia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Nelle ore appena successive alla tragica alluvione, come spesso accade, ho inviato un contributo di pensiero alla gentile direttrice di ALEA signora Buda, suggerendo di approntare il sistema per una situazione di gestione di spropositate quantità di rifiuti di ogni genere per diverse migliaia di tonnellate, laddove ricordassi l’esperienza vissuta come volontario durante l’alluvione di Villafranca e le difficoltà incontrate nell’occasione da ALEA, posto si trattasse di un solo quartiere e neanche tanto popolato come purtroppo la Cava, Romiti e San Benedetto insieme alla zona di via Isonzo e Pelacano dove peraltro è ubicato uno dei due centri raccolta. Convenimmo altresì sulla accettabilità di indifferenziata aggiunta senza titolo risibile rispetto ai volumi generali, considerando che solo sulla tangenziale ne furono raccolti 60 quintali. Quindi pur osservando come sistematicamente un certo numero di residenti cogliesse l’occasione per svuotare le cantine dal materiale inutile, risparmiando i pochi euro del servizio l’avevo derubricata come una delle pessime pieghe del variegato scibile umano.

Quello che però è stato realizzato a ridosso delle campane del vetro per dimensione ed estensione rientra una forma di violenza civile che oltre a non aver precedenti nelle nostra città, assume contorni davvero preoccupanti, in ordine al significato ed al messaggio di tali gesti, laddove i residenti forlivesi nella gran parte tengono al decoro dei loro quartieri e soprattutto il riversare enormi quantità di rifiuti di ogni genere a ridosso delle campane del vetro, oltre ad essere ignobile, rischia con il caldo di provocare la proliferazione di batteri ed animali nocivi spesso a ridosso delle abitazioni. Tra l’altro posto che nessuno avesse eccepito o piluccato sulle condizioni che non identificavano i rifiuti aggiunti impropriamente come alluvionati, scegliere pervicacemente di abbandonare sulle campane del vetro in un momento di difficoltà della città post alluvione e verosimile e comprensibile dell’azienda di servizi, appare un comportamento spregevole se si aggiunge che non sono realizzabili delle vere e proprie discariche senza che nessuno abbia visto neanche una volta qualcuno depositare. Sarà necessario quindi riprendere il filo della liceità in termini di conferimento dei rifiuti, immaginando che possa essersi trattato di un momento di follia generale laddove le Autorità preposte debbano intervenire espressamente, con una moral suasion iniziale ma una azione di controllo pervicace sul territorio delle forze di polizia, auspicherei con delle pattuglie in borghese in orari serali e notturni.

Raffaele Acri, vice coordinatore Quartiere Resistenza

Rifiuti abbandonati in centro storico-2

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