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Rifiuti, accordo fra Regione ed Hera. M5S: "Nessuna reale garanzia ai cittadini"

L’utilizzo degli inceneritori dell’Emilia Romagna dovrà essere limitato unicamente al fabbisogno regionale. E’ quanto sancisce un’intesa raggiunta venerdì fra la giunta Regionale e le società di servizi Hera e Iren

L’utilizzo degli inceneritori dell’Emilia Romagna dovrà essere limitato unicamente al fabbisogno regionale. E’ quanto sancisce un’intesa raggiunta venerdì fra la giunta Regionale e le società di servizi Hera e Iren, che gestiscono gli impianti di smaltimento, in merito a un eventuale flusso di rifiuti provenienti da territori oltre i confini regionali, come è fattibile e previsto con il decreto sblocca Italia. 

“Questa intesa, purtroppo non ci soddisfa, perchè a ben leggere i punti del protocollo ci si accorge subito che il patto stretto fra la Regione e le multiutility prevede sì di limitare l’utilizzo degli impianti in un'ottica di autosufficienza regionale, ma questo non significa che l’immondizia non si potrà più importare da fuori. Anzi è previsto in caso di cosiddette “emergenze temporanee” i rifiuti urbani provenienti da tutta Italia e magari dalle regioni dove il problema dello smaltimento esiste tuttora (come in Sicilia e Campania) potranno essere inceneriti, a Forlì, come a Parma, in un’ottica di solidarietà fra territori”. 

“E’ scritto proprio così. E allora diciamo che in Italia ed anche in Emilia-Romagna, nulla è più definitivo delle emergenze, nulla è più prevedibile e scontato della solidarietà che entra in gioco quando chi amministra non è in grado di risolvere i problemi. Oltretutto, quando nel Consiglio del 14 aprile fu votato l’ordine del giorno proposto dal Pd per dichiarare l’indisponibilità ai rifiuti da fuori provincia, proprio un nostro emendamento aveva fatto togliere la clausola delle “emergenze”, emendamento accolto ma a quanto pare ignorato e disatteso… Come dicemmo allora ribadiamo: il concetto di solidarietà del Pd non ci trova concordi, la salute dei cittadini emiliano-romagnoli non può essere barattata con l’incapacità amministrativa di chi guida le altre regioni!”, questo il commento dei consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, Simone Benini e Daniele Vergini. Il problema evocato dagli esponenti pentastellati è che Hera ed Iren hanno già avanzato richiesta di adeguamento allo Sblocca Italia per aumentare la portata dei rispettivi forni di incenerimento dell’impianto di Coriano a Forlì e di Ugozzolo.

“Nessuna garanzia viene offerta ai cittadini forlivesi che sia garantito un autentico stop all'attività degli inceneritori e, slogan a parte, sbandierati in pompa magna da esponenti del Pd locale e regionale, nemmeno nella nuova legge regionale sul settore che il governatore Bonaccini ha presentato nei giorni scorsi e che dovrebbe essere approvata entro fine anno si parla di effettiva chiusura degli impianti di smaltimento. Ma si parla genericamente di probabile dismissione degli inceneritori più vecchi, come forse Ravenna, e certamente non ci si riferisce alla struttura più nuova di Forlì. E' un compromesso che non possiamo accogliere favorevolmente perchè intanto l’impianto Hera di Forlì, città che ha due inceneritori, non brucerà più solo rifiuti locali, ma dovrà accogliere camion carichi di spazzatura da tutte le nove province dell’Emilia-Romagna e poi dalle altre regioni d'Italia che non hanno saputo risolvere il problema dello smaltimento”: concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, Simone Benini e Daniele Vergini.

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