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Rifiuti e "Sblocca Italia", Di Maio al fianco di Drei: "La Regione sostenga la nostra posizione"

"La norma specifica, pur notevolmente migliorata rispetto alla versione originaria durante il passaggio in commissione Ambiente alla Camera, non può essere così facilmente digerita in Emilia-Romagna e Lombardia", afferma il parlamentare

Marco Di Maio al fianco del sindaco di Forlì Davide Drei e l'assessore Alberto Bellini in merito all'articolo 35 del decreto "Sblocca Italia". "La norma specifica, pur notevolmente migliorata rispetto alla versione originaria durante il passaggio in commissione Ambiente alla Camera, non può essere così facilmente digerita in Emilia-Romagna e Lombardia - esordisce il deputato forlivesi -. In particolare nel nostro territorio, da anni protagonista di scelte ambientali virtuose, pionieristiche e che stanno cominciando a fornire i risultati attesi".

"Inoltre - continua Di Maio - considerato il livello bassissimo di differenziazione del rifiuto in regioni come Calabria, Sicilia e Lazio (per citare solo tre di quelle in condizioni di maggior criticità), la soluzione di trasferire quei rifiuti in Emilia-Romagna e Lombardia rischia pure non di non essere risolutiva; infatti se non si stimolano quelle regioni, arriverei a dire a imporre, a compiere passi decisi e rapidi verso una politica ambientale diversa da quella attuata fin qui, il problema rischia di ripresentarsi come e più di prima tra qualche anno. A tutto questo si aggiunge che la Regione Emilia-Romagna, oltre alla Provincia di Forlì-Cesena, avevano assunto impegni di autosufficienza e territorialità dei rifiuti smaltiti che l'articolo 35 rischia di far saltare".

"Anche per queste ragioni avevo presentato, assieme ad alti colleghi deputati emiliano-romagnoli (pur non essendo componente della commissione Ambiente), un emendamento soppressivo dell'articolo 35 per affrontare il problema con altri strumenti - prosegue Di Maio -. Emendamento, purtroppo, bocciato. Aderisco e sottoscrivo, dunque, l'appello lanciato da Drei e Bellini, con l'impegno di rappresentare questa voce nelle sedi governative e con l'auspicio che la Regione Emilia-Romagna faccia con forza sentire la propria voce. Spero che questo sia uno dei primi atti del nuovo presidente della Regione, confidando che se sarà Stefano Bonaccini (come spero) non esiterà a sostenere assieme a noi questa posizione".

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