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Romagna in zona rossa, Morrone (Lega): "Bonaccini sbaglia, faccia un passo indietro"

"La Lega Romagna boccia questa decisione che provocherà danni forse irreversibili alla nostra terra", afferma Morrone

"La gestione politica dell’emergenza sanitaria ha evidenziato i bluff del ‘buon governo’ dell’Emilia-Romagna. Costringere tutta la Romagna a ‘zona rossa’ quando anche Roma aveva previsto per la nostra regione ‘zona arancione’ appare quasi come una rivalsa di Bonaccini, che auspichiamo non si trinceri dietro dati che hanno già dimostrato di essere poco chiari e decontestualizzati". Così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, a cui si associa anche Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale.

"Con i numeri, egregio presidente, si può dimostrare tutto e il suo contrario ed è grave che lei accusi il Governo di non avere i dati aggiornati che, ci sembra, la sanità regionale dovrebbe comunicare a Roma in modo costante - prosegue Morrone -. Ci domandiamo se lei creda davvero che le comunità romagnole possano reggere continue e ingiustificabili restrizioni. Dopo un anno di lockdown, di coprifuoco e di chiusure siamo ancora allo stesso punto del marzo 2020. Questo non può che significare che è stato sbagliato tutto, fin dall’inizio, dal precedente governo Conte bis con il quale la Regione Emilia-Romagna è evidentemente in perfetta continuità. Un bravo amministratore assume decisioni basandosi su più fattori altrettanto importanti di quello sanitario".

"A Bonaccini forse non importano le serrande abbassate, le palestre chiuse, gli esercizi in ginocchio, i precari e gli stagionali senza lavoro, la crisi del turismo - conclude -. Per questo gli consigliamo un passo indietro. Da lunedì non basterà più neppure la propaganda a salvare la sua immagine e quella della sanità regionale la cui risposta, in particolare in Romagna, non è stata efficiente come ci saremmo aspettati. La Lega Romagna boccia questa decisione che provocherà danni forse irreversibili alla nostra terra di cui Bonaccini dovrà assumersi tutta la responsabilità".

Aggiunge infine Albert Bentivogli, Consigliere comunale della Lega: "L’indomani la decisione di relegare la Romagna in zona rossa, nonostante il parere del ministero della salute di mantenere lo status quo, ci fa purtroppo percepire quanto la poca sensibilità del governatore Bonaccini ha condizionato indiscriminatamente la vita di tutti i cittadini romagnoli quando invece si poteva agire con precisione chirurgica ad una restrizione con criteri differenziati per indice di trasmissione Rt. Il valore dell’indice di trasmissione già rimodulato dal precedente governo è il termometro in mano al CTS per valutare le eventuali restrizioni o aperture a cui le nostre regioni devono sottostare. I dati sanitari in mano al governo sono il frutto di quello che le regioni stesse mandano costantemente al ministero della salute. Se il ministero della salute ha indicato l’Emilia-Romagna come zona a RT arancione perché Bonaccini ieri sera in modalità “deus ex machina” ha sentenziato una condanna capitale per tutta la Romagna? Perché non aspettare almeno un’altra settimana per valutare oggettivamente di concerto col governo eventuali peggioramenti e provvedimenti mirati senza sparare su tutti? Quando la toppa è peggio del buco si deve avere la dignità di fare un passo indietro, perseverare è sempre diabolico".

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