Ronchi (Europa Verde): "Il recupero del parco della Resistenza era un progetto della precedente amministrazione"
"Avrebbe agevolmente potuto respingere le critiche invocando l’urgenza di intervenire ma invece tira fuori decenni di mancate potature e e altre amenità, come se non sapesse delle critiche da noi costantemente rivolte negli anni"
Saremmo curiosi di sapere perché i membri della giunta di Forlì sono sempre così arrabbiati quando ricevono critiche, legittime in democrazia, tanto da formulare risposte scomposte e irose che mal si conciliano con la realtà dei fatti. Da ultimo l’assessore Petetta se l’è presa perché gli esponenti di Europa Verde hanno mostrato in un comunicato il contenuto di alcuni educati bigliettini di protesta che cittadini avevano inseriti in una busta di plastica affissa sul cancello sbarrato del Parco della Resistenza, senza che venisse data una adeguata informazione.
Metà del parco era aperta e una corretta comunicazione in questo periodo di calura sarebbe andata a vantaggio dei frequentatori ma ciò per giorni non è avvenuto. Se l’è presa perché abbiamo definito sciatto questo modo di operare? Avrebbe agevolmente potuto respingere le critiche invocando l’urgenza di intervenire ma invece tira fuori decenni di mancate potature e e altre amenità, come se non sapesse delle critiche da noi costantemente rivolte negli anni, proprio alle potature che riteniamo sbagliate, soprattutto nei pini.
Le scomposte reazioni dell’assessore si spingono a negare la denominazione “Parco della Resistenza”. Noi non abbiamo bisogno di consultare la toponomastica, il nome lo dice la delibera di giunta 507 del 19/12/2019 avente per oggetto il “LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO DELLA RESISTENZA - APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO”. Ma quel che più gli brucia è il fatto che progetto di restauro del Parco della Resistenza sia stato avviato dalla Giunta precedente. Se fosse stato più sereno avrebbe notato che nella stessa delibera citata prima viene spiegato che “con deliberazione di Giunta Comunale n. 361 in data 27/09/2018, è stato adottato lo schema di programma triennale 2019/2021 e di elenco annuale 2019, che ribadisce la previsione del suddetto intervento".
Poi si sarebbe accorto che la stessa delibera cita un altro fatto, anche se omette di indicarne la data, e cioè “che con precedente Determinazione Dirigenziale è stato affidato l’incarico di supporto per elaborazione elaborati grafici alla Geom. Pozzi Francesca, che trova copertura finanziaria alla voce B7b1 del suddetto quadro tecnico economico”. La data non viene indicata perché avrebbe certificato che il progetto era iniziato proprio con l’attività della Geom. Pozzi, il cui incarico è stato deliberato il 18/12/2018 con il n. 2912. E se fosse stato più paziente avrebbe notato che vi sono altre delibere e determine che fanno risalire l’avvio del progetto al 2018. Le può trovare facilmente nello “storico atti” del Comune.
Infine c’è una cosa che l’assessore, che ricordiamo è in aspettativa dal ruolo di tecnico comunale proprio nel settore dei lavori pubblici, sa meglio di chiunque altro : non sarebbero bastati i pochi mesi dall’insediamento della giunta Zattini, avvenuta il 28 giugno 2019, per fare il progetto definitivo dei LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO DELLA RESISTENZA, comprensivo di Relazione generale, Computo metrico estimativo, Elenco prezzi unitari, Quadro Tecnico Economico, Inquadramento territoriale, Planimetria stato di fatto, Planimetria stato di progetto, Sezione longitudinale, Sezioni tipo e particolari costruttivi. Quindi si rassereni e sappia che consideriamo positivo il fatto che abbia portato a termine progetti avviati da altri invece di smantellarli a spese del contribuente, come pare si faccia in altri settori. E infine eviti di attribuire responsabilità all’ex assessore Creta che non ha mai avuto deleghe al verde e ai parchi per espressa volontà del PD che evidentemente temeva un radicale cambio di passo nella gestione del verde pubblico risultata fallimentare.
Alessandro Ronchi (Europa Verde)