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Sala del Commiato laico, Forlì & co: "Attuare l'impegno assunto nel 2016"

"Il nostro auspicio è che un atto che risponde al bisogno della nostra comunità trovi in Consiglio comunale quell’ampia convergenza già emersa cinque anni fa", affermano gli esponenti di Forlì & co

Un ordine del giorno "per impegnare l’amministrazione a dare esecuzione all’ordine del giorno approvato nel 2016 per l’istituzione della “Sala del commiato forlivese” all’interno del Pantheon del cimitero monumentale". A presentarlo i consiglieri comunali di Forlì & co Federico Morgagni e Giorgio Calderoni, che ripercorrono le tappe della questione: "Era il 21 giugno 2016 quando il Consiglio comunale di Forlì approvò, senza voti contrari, un ordine del giorno presentato da numerosi consiglieri che impegnava la Giunta a realizzare al Pantheon del Cimitero monumentale una Sala del Commiato laico, fruibile da tutti i cittadini, cattolici, diversamente credenti e non credenti, nella convinzione che "tutte le persone, credenti o meno, abbiamo in egual modo diritto a vivere secondo le loro convinzioni il momento della morte, che la mancanza di uno spazio dignitoso, significativo e aconfessionale dove tutti possono celebrare i propri riti funebri rappresenti un vuoto che mal si concilia con l'immagine di una città civile e moderna e che il Pantheon sia indubbiamente il luogo giusto per creare una simile spazio perché questo era uno dei suoi scopi principali".     

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Successivamente - ricordano - la Giunta aveva ipotizzato una soluzione alternativa per la sala, ritenendo fosse possibile allestirla nell’ex obitorio del Pierantoni, chiuso da anni, e aveva messo a bilancio i fondi necessari. Tuttavia questa ipotesi non si è mai concretizzata e l’insediamento del nuovo Corso di Medicina l’ha preclusa definitivamente, in quanto tutti i locali dell’ex obitorio sono destinati all’Università per le esigenze del medesimo Corso. "A distanza di cinque anni, dunque, la mozione approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio comunale non risulta ancora attuata, sebbene le motivazioni e le finalità che l’hanno originata mantengano tutta la loro validità, e anzi si siano rafforzate dall’attesa".        

Proseguono Morgagni e Calderoni: "
Essendo ormai impossibile perseguire la soluzione “ex obitorio”, riteniamo inevitabile tornare all’ubicazione originaria della Sala all’interno del Pantheon. E’ venuto il momento di dare continuità all’impegno assunto, aggiornandolo con l’adozione di un apposito regolamento sulle modalità di utilizzo dello spazio interno del Pantheon, in piena sintonia con la sua funzione originaria, tuttora in atto, di sacrario fisico e simbolico di  figure esemplari della storia della città (Marco Palmezzano, Pietro Maroncelli, Angelo Masini, Fulcieri Paulucci de’ Calboli, Aurelio Saffi, Antonio Fratti). Il Regolamento può rappresentare anche l’occasione per fare del Pantheon un vero e proprio “famedio” cittadino, in cui ospitare le spoglie mortali delle donne e degli uomini che hanno reso illustre la città di Forlì in ogni campo della vita pubblica o lo faranno in futuro".


Gli esponenti di Forlì & co hanno quindi presentato una mozione, "aperta alla condivisione di tutte le forze politiche, per impegnare l’amministrazione a dare esecuzione all’ordine del giorno approvato nel 2016 per l’istituzione della “Sala del commiato forlivese” all’interno del Pantheon del cimitero monumentale; a predisporre, entro il 30 giugno, un apposito Regolamento onde consentire - per l’ultimo saluto ai propri cari - l’utilizzo dello spazio interno del Pantheon anche ai non credenti o a chi professa una religione diversa da quella cattolica; a prevedere nel medesimo Regolamento le disposizioni per la destinazione del Pantheon a “famedio” cittadino". Concludono Morgagni e Calderoni: "Il nostro auspicio è che un atto che risponde al bisogno della nostra comunità di assicurare a ciascun cittadino di disporre il proprio commiato secondo le proprie convinzioni morali e religiose, e la cui natura e valenza etica sono trasversali alle appartenenze politiche, trovi in Consiglio comunale quell’ampia convergenza già emersa cinque anni fa".    

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