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Salasso Iva per le coop sociali, Molea si impegna

"L'aumento - spiega Molea - comporterebbe un aggravio di spesa sia per le pubbliche amministrazioni sia per le famiglie utenti finali dei servizi"

Bruno Molea, candidato in lista “Scelta civica Con Monti per l’Italia” per la Camera dei Deputati, presa visione dell’appello delle Cooperative sociali ai candidati alle elezioni politiche, è cosciente che l’abrogazione del n. 41 bis nella tabella A, parte 2 del Dpr 633/72 comporterebbe un aumento dell’aliquota Iva (ora al 4%) e che tale aumento, complessivamente pari al 150%, interesserebbe di fatto la tassazione sui livelli essenziali di assistenza garantiti dalla legge.

“L’aumento – spiega Molea – comporterebbe un aggravio di spesa sia per le pubbliche amministrazioni (dal momento che per gli enti pubblici l’Iva è un costo non deducibile) sia per le famiglie utenti finali dei servizi, con l’effetto che le prime farebbero ricorso in misura minore ai servizi della cooperazione sociale (sia in materia di appalti che di servizi esternalizzati). L’inevitabile risultato negativo sarebbe quindi un aggravio di costi per la cooperazione sociale, oltre che un notevole disagio per l’utenza finale (circa 6 milioni di utenti)”.

“Nel prendere atto dell’appello – conclude Molea – se sarò eletto, mi farò carico di tutelare la realtà della cooperazione sociale, importante componente del mondo del Terzo Settore, non solo dal punto di vista dell’aliquota Iva, ma anche per quanto riguarda le modalità con cui vengono confezionate le gare d’appalto”.

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